Superbonus, M5S smaschera le bugie della destra: guardate cosa scrivevano prima di andare al governo

Come si suol dire, un bugiardo è sempre prodigo di giuramenti. Non di rado vi raccontiamo di Meloni e della sua propaganda fatta di bugie. Oggi la maggioranza di Giorgia Meloni definisce il superbonus come «la più grande truffa ai danni dello Stato». Ma non è stato sempre così… Il M5S torna all’attacco sui social, andando a ricercare quanto la premier e diversi esponenti della maggioranza che sostiene il governo dicevano, a proposito di superbonus, in tempi «non sospetti». Aggiungendo: «La smettano di prendere in giro gli italiani».

E via con l’aveva detto… partendo ovviamente dalla premier, che nel settembre 2022 prometteva: «Pronti a tutelare i diritti del superbonus e a migliorare le agevolazioni edilizie». Insieme a lei il vicepremier Matteo Salvini, che a febbraio spiegava: «Il superbonus è fondamentale, l’edilizia è cresciuta del 15%».

La «rassegna» del Movimento 5 Stelle continua con diversi altri esponenti di primo piano del centrodestra, mostrando la richiesta (ottobre 2021) di Maurizio Gasparri: «Forza Italia chiede con forza l’estensione di tutti i bonus per l’edilizia» e le parole di Fabio Rampelli, di Fratelli d’Italia, pronto a difendere il bonus, grazie al quale: «Migliaia di aziende hanno ricominciato a lavorare onestamente».

«Gli stessi che prima chiedevano l’estensione del superbonus», si chiude il post, «oggi lo attaccano per sviare l’attenzione dai disastri del loro governo… Incommentabili!».

Tutte le bugie della destra sul superbonus

In effetti negli ultimi due anni anche la Lega di Matteo Salvini si è spesso schierata dalla parte del Superbonus, per esempio come avvenuto alla fine del 2021. All’epoca il disegno di legge di Bilancio per il 2022 presentato in Parlamento dal governo Draghi, sostenuto dalla Lega, aveva proposto di limitare il Superbonus ai proprietari delle villette unifamiliari con un Isee inferiore ai 25 mila euro. I partiti che sostenevano il governo non avevano visto di buon occhio questa proposta, che tra l’altro faceva riferimento solo ai proprietari di prime case, e all’inizio del percorso di approvazione in Parlamento si era valutato, secondo fonti stampa, di alzare la soglia a 40 mila euro.

Durante l’esame in Senato il tetto era stato poi cancellato. E tra i favorevoli all’eliminazione del vincolo c’era proprio Salvini. «Niente tetto Isee per il Superbonus. L’avevamo promesso, l’abbiamo fatto: dalle parole ai fatti», aveva esultato su Twitter il 21 dicembre Salvini. Pochi giorni prima, il 17 dicembre 2021, lo stesso leader della Lega aveva presentato la proposta di ridurre dal 110 per cento all’80 per cento il Superbonus, ma per tutti, «senza limiti Isee».

Poche settimane dopo, ospite a Rtl 102.5, Salvini ha poi definito il Superbonus una misura «assolutamente efficace», dichiarando che il suo partito stava lavorando per «rinnovarlo, aumentando la possibilità della cessione del credito». «Bloccare la cessione del credito significa bloccare l’edilizia», aveva dichiarato il leader della Lega.

Anche vari esponenti di Fratelli d’Italia hanno comunque in passato difeso il Superbonus. Gli esempi non mancano. «Occorre attivare subito una cabina di regia della misura che operi con tempestività per semplificarla, interfacciandosi con amministrazioni locali e imprese, disporre una proroga vera, almeno fino al 2025 ed estendere il novero dei beneficiari alle attività commerciali e turistiche, altrimenti la transizione ecologica resterà solo uno slogan», ha dichiarato ad aprile 2021 Monica Ciaburro, deputata di Fratelli d’Italia rieletta anche nell’attuale legislatura.

A febbraio 2022 l’allora vicepresidente della Camera e deputato di Fratelli d’Italia Fabio Rampelli ha criticato le novità introdotte dal governo Draghi sul Superbonus e la cessione dei crediti, dichiarando: «Tra i pochi disonesti che hanno lucrato sul 110, ci sono migliaia di aziende che invece hanno ricominciato a lavorare onestamente grazie al bonus».

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