Superbonus stroncato? La rivolta dell’edilizia che fa causa al governo Meloni. 250 imprese sul piede di guerra

Il Superbonus, che ha rappresentato un notevole impulso per il settore dell’edilizia, ora si trova al centro di una controversia legale senza precedenti. Giancarlo Giorgetti, Ministro dell’Economia e delle Finanze, ha dichiarato che gli “eccessi” derivanti da questo incentivo hanno creato un buco nei conti dello Stato. Sebbene siano emerse truffe prevedibili, è innegabile che il Superbonus abbia anche generato entrate per le casse pubbliche e contribuito a una significativa ripresa del settore edilizio. Tuttavia, con la cessazione del bonus, il settore si trova ora in crisi, con contraddizioni e contenziosi irrisolti.

La Class Action Nazionale dell’Edilizia (CANDE), rappresentata da oltre 250 aziende, ha deciso di portare la Presidenza del Consiglio dei Ministri in tribunale, con un’udienza fissata per novembre a Vicenza. Questa mossa giuridica mira a ottenere giustizia per le aziende colpite dalla sospensione della cessione dei crediti, un elemento cruciale del meccanismo del Superbonus. Se CANDE dovesse vincere, lo Stato potrebbe dover indennizzare le imprese coinvolte, molte delle quali sono in gravi difficoltà finanziarie.

PASTICCIO SUPERBONUS: CANDE PORTA LA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO IN TRIBUNALE

Il Superbonus per l’edilizia, a causa delle numerose modifiche legislative, ha portato a una situazione di caos normativo e operativo. Il Tribunale di Vicenza ha convocato la Presidenza del Consiglio come terzo responsabile per rispondere dei danni subiti dalle imprese appaltatrici, che si sono viste bloccare la cessione dei crediti.

Roberto Cervellini, Direttore Generale di CANDE, ha sottolineato l’importanza di questa causa: “È la prima volta che la Presidenza del Consiglio viene chiamata a rispondere per i danni causati da modifiche legislative che hanno reso più onerosi gli appalti edili”. La decisione del giudice crea un importante precedente: il governo potrebbe essere obbligato a garantire il pagamento dei crediti precedentemente concessi e poi bloccati, mettendo in ginocchio molte aziende.

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L’avvocato Daniele Marra, legale di CANDE, ha aggiunto che il magistrato ha riconosciuto due tesi fondamentali: la possibilità di chiamare lo Stato a rispondere delle proprie decisioni legislative e la lesione dei diritti di credito delle imprese edili. Questa causa, prevista per novembre, potrebbe segnare un punto di svolta per l’intero comparto edile, rappresentato instancabilmente da CANDE.

Le denunce e i ricorsi legali sono ormai frequenti in CANDE, evidenziando la complessità e la criticità della situazione. La speranza è che la giustizia possa fare chiarezza e restituire equilibrio al settore dell’edilizia, pesantemente colpito dai cambiamenti normativi legati al Superbonus.

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