Ci sono importanti novità che riguardano il testamento di Silvio Berlusconi. Nei giorni scorsi vi avevamo già anticipato quelle che erano state le scelte dell’ex leader di Forza Italia per i figli e per Marta Fascina. In queste ore, tra la sede di Mfe di Cologno, quella di Mondadori a Segrate fino ai palazzi romani non si parla d’altro. Ma per l’apertura del testamento di Silvio Berlusconi, scomparso lo scorso 12 giugno all’età di 86 anni bisognerà attendere ancora qualche giorno. Le ultime volontà di uno degli imprenditori più famosi d’Italia, nonché di una figura politica molto controversa, sono affidate al notaio Arrigo Roveda, che per il cavaliere ha curato la creazione di Forza Italia e le pratiche del divorzio con l’ex moglie Veronica Lario.
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Roveda, insieme a Michele Carpinelli, noto avvocato d’affari nonché partner dello studio legale Chiomenti, sono sempre stati gli uomini di legge più vicini a Berlusconi, e solo loro, insieme al fidatissimo ragionier Giuseppe Spinelli, sarebbero in possesso della articolata eredità materiale e morale del Cavaliere. In proposito, per questioni burocratiche, fonti vicine alla famiglia riferiscono che l’apertura del testamento dovrebbe arrivare tra fine giugno (per il 29 è convocata l’assemblea di Fininvest per approvare il bilancio 2022) e i primi di luglio, e verosimilmente prima del 4 Luglio, quando Mfe terrà l’annuale appuntamento per la presentazione dei palinsesti televisivi, che è l’occasione in cui il gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi fa anche il punto sulle prospettive della società.
La prima questione da sciogliere è come sarà diviso il 61,21% di Fininvest, la finanziaria dell’imprenditore che a cascata controlla il 49,% dell’ex Mediaset oggi Mfe, il 51% di Mondadori e il 30% di Mediolanum. Se la quota venisse divisa in parti più o meno uguali tra i cinque figli, ovvero Marina e Pier Silvio, nati dal primo matrimonio con Carla Elvira Dall’Oglio, e Barbara, Eleonora e Luigi nati dalle nozze con la Lario, di fatto i figli della Lario avrebbero la maggioranza della Fininvest, ma Marina e Piersilvio avrebbero la cosiddetta minoranza di blocco, pertanto nessuna decisione della finanziaria potrebbe essere presa salvo l’accordo di tutti gli eredi.
Marina Berlusconi potrebbe avere un ruolo più importante degli altri figli
Fininvest ha fatto sapere ufficialmente che si va verso la “continuità” lasciando intendere che l’assetto delle aziende dei Berlusconi resterà immutato, o almeno fino a quando i cinque figli dell’imprenditore non decidano diversamente, magari spartendosi le varie attività. In proposito la quota di Mediolanum in Borsa vale 1,9 miliardi di euro, più di quella di Mondadori (253 milioni) e Mfe (850 milioni ) messe insieme. Tra le banche d’affari milanesi, tuttavia, si vocifera che Marina, primogenita nonché presidente di Fininvest e Mondadori e membro del consiglio di Mfe, potrebbe avere un ruolo più importante degli altri fratelli anche nell’asse ereditario. Se infatti i figli della Oglio da anni lavorano ai vertici di Mondadori e Mfe, di cui Pier Silvio e amministratore delegato, Barbara, Eleonora e Luigi hanno sempre avuto ruoli più defilati nelle attività del gruppo, che spaziano dal Milano a Mediolanum, di cui Luigi è uno dei membri del consiglio guidato da Massimo Doris, figlio del fondatore Ennio.
Il Cavaliere lascia un patrimonio immobiliare tra ville e appartamenti stimato a bilancio in 412 milioni (19 immobili, ma il valore di mercato potrebbe anche essere superiore), senza considerare i quadri, gli arredi le barche e i tanti oggetti di valore collezionati in tanti anni di carriera. Si tratta della villa San Martino di Arcore, villa Belvedere a Macherio, villa Certosa a Porto Rotondo, villa Comalcione sul Lago di Como, villa Campari sul Lago Maggiore, e poi tante altre residenze di lusso a Antigua, Cannes, Lampedusa e così via. Dopo aver già liquidato le due prime mogli, anche la compagna Marta Fascina dovrebbe entrare nell’asse ereditario. In proposito diverse fonti riferiscono che la deputata di Forza Italia dovrebbe ricevere una delle residenze di Berlusconi e un generoso assegno in denaro.
Ma il testamento potrebbe includere improntati passaggi anche sulle ultime volontà di Berlusconi sul futuro di Forza Italia e sulla sua eredità politica e morale. In proposito Gianni Letta e Fedele Confalonieri sono visti da tutti come le due figure di spicco storicamente più vicine all’imprenditore, uno nel campo della politica e l’altro in quello dell’imprenditoria.