Si torna prepotentemente a parlare di salario minimo e in tal senso hanno destato scalpore le dichiarazioni fatte da Tito Boeri nelle ultime ore. Come riporta l’Huffington Post, infatti, Boeri ha detto: “È sbagliato a questo stadio proporre dei livelli del salario minimo. Non abbiamo sufficienti informazioni e non è serio sparare numeri a casaccio solo per guadagnarsi un po’ di popolarità” ha detto l’ex presidente dell’Inps a La Stampa. Lo stesso Boeri che si batte da anni “per un salario minimo” perché esiste “una quota consistente di lavoratori che ha stipendi molto bassi se non addirittura da fame”.
Secondo l’economista, esistono datori di lavoro che pagano “donne, giovani e migranti ben al di sotto del valore di ciò che producono e la contrattazione collettiva non è in grado di affrontare questi problemi”. Boeri chiama in causa anche Confindustria, che “non può girarsi dall’altra parte”. E sul sindacato: “È in atto, con molto ritardo, un processo di maturazione nel sindacato. Mi ricordo di aver parlato di salario minimo all’inizio del millennio, 23 anni fa, e di essere stato lapidato dalle organizzazioni sindacali. Sono contento che fette importanti abbiano cambiato idea a riguardo”. L’esperto prosegue spiegando che sarebbe “saggio partire bassi e poi gradualmente aumentare il salario minimo monitorando cosa succede all’occupazione” seguendo l’esempio tedesco e britannico.
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“Nel grande svantaggio di non avere sin qui introdotto il salario minimo abbiamo il vantaggio di poter imparare dall’esperienza degli altri paesi. Si istituisca anche da noi una commissione bassi salari che formuli proposte al Parlamento”. A chi obietta che “nove euro lordi non sembrano tanti”, Boeri replica:
“Per una famiglia che ha un addetto che si occupa della cura di familiari non autosufficienti e che lo utilizza 48 ore alla settimana, come spesso accade, con 9 euro l’ora il costo di un lavoratore è di oltre 1.700 euro al mese, a cui vanno aggiunti contributi, ferie, tredicesima e Tfr. Quante famiglie italiane sono in grado di pagare queste cifre? Quando faccio questo esempio ai demagoghi dei 9 euro all’ora mi rispondono che ci sarà una deroga per le badanti. Ma un salario minimo si deve applicare a tutti i lavoratori senza eccezioni. E il lavoro delle badanti è fra i più onerosi e ha un grande valore per le famiglie. Inaccettabile trattarle peggio di tutti gli altri lavoratori”.
Sul centrodestra, che ha reagito all’ipotesi di salario minimo parlando di Unione sovietica e assistenzialismo, l’economista dice: “Il ministro Tajani che considera il salario minimo uno strumento dell’Unione sovietica per pagare tutti allo stesso modo non ha capito che si sta parlando di un minimo, non di un massimo. Regno Unito e Stati Uniti hanno il salario minimo e hanno fortissime disuguaglianze retributive. Il salario minimo serve a impedire che ci siano stipendi da fame e condizioni di sfruttamento. Anche il ministro Musumeci che dice di essere contrario all’assistenzialismo non sembra avere ben chiaro cos’è un salario minimo: non è un trasferimento che viene dato dallo Stato a persone che non lavorano, ma è un compenso minimo pagato dai datori di lavoro a chi lavora. Forse Musumeci ha confuso il salario minimo con il reddito minimo”.
Anche Giuseppe Conte aveva parlato di questo argomento ieri sera: “Una mediazione con la maggioranza sul salario minimo? Ci auguriamo assolutamente di sì. Fino a ora però un finto dialogo, perchè dicono che è uno slogan e poi aprono al confronto. Ma il confronto noi lo stiamo facendo da 4 mesi in commissione Lavoro e non c’è stata alcuna proposta della maggioranza” ha detto il presidente del M5S nella sua intervista al Tg1.