Toninelli asfalta Giorgetti della Lega: “Canone Rai? Sentite dove vuole farlo pagare!” – IL VIDEO

Si torna a parlare di canone Rai. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, durante l’audizione in commissione di Vigilanza ha detto che “Va aperta una riflessione nel medio periodo”, tenendo conto che “le nuove modalità di sviluppo e di fruizione, come dimostra RaiPlay, consentono di fruire dei contenuti usando vari device. Qualora il presupposto diventasse il possesso di un’utenza telefonica mobile – prosegue il ministro – si avrebbe un aumento della platea e quindi una riduzione del costo pro-capite del canone. Oggi sono 21 milioni i cittadini che lo pagano, mentre le utenze telefoniche attive sono 107 milioni”. Si tratterebbe però di un meccanismo, segnala l’inquilino di Via XX Settembre, che comporterebbe “problemi di applicazione, relativi al calcolo di utenze per nucleo familiare: andrebbe individuato un tetto massimo per evitare il pagamento di una somma più elevata”.

Tuttavia esistono anche delle alternative all’esame del tavolo tecnico istituito presso il dicastero delle Imprese. “Mettere il canone in bolletta”, spiega Giorgetti, “è stato il modo più semplice per incassare. Ma ci sono tanti modi per finanziare il servizio pubblico. Decidiamo di metterlo a carico della fiscalità generale? In questo caso non pagheranno tutti 90 euro, ci saranno aliquote diverse e ci sarà chi versa di più e chi meno”. Fermo restando che non stiamo parlando di bruscolini: “Le risorse del canone”, fonte principale di approvvigionamento del servizio pubblico, “ammontano a circa 1,85 miliardi, destinate pressoché integralmente alla Rai, ad eccezione di una quota di 110 milioni annui assegnata al Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione”.

Ebbene, prosegue il ministro, “in un’ottica di breve periodo, l’ipotesi potrebbe essere scorporare dal pagamento del canone una quota relativa agli investimenti sostenuti dalla Rai per la capacità trasmissiva“. Si tratta di “circa 300 milioni che verrebbero posti a carico della fiscalità generale, riducendo così il canone annuo”. Che comunque resta l’obiettivo principale del Mef, in linea con la campagna lanciata da Matteo Salvini: il segretario della Lega ne aveva chiesto l’abolizione, ma si accontenterebbe di un sostanziale abbattimento.

Dopodiché “merita attenzione” l’indebitamento della Rai, che dal 2021 al 2022, è aumentato “da 500 a 550 milioni”, l’allarme lanciato dal responsabile del Tesoro. Preoccupato per il peso eccessivo delle esternalizzazioni, che varrebbero all’incirca un miliardo di euro: “Se uno guarda la voce costi esterni, non dico che c’è da rimanere perplessi, ma certo è un’area dove si possono conseguire più facilmente razionalizzazioni”, scandisce Giorgetti nelle repliche ai commissari, evocando le cesoie. Oltre che col canone, infatti, “al finanziamento del costo del servizio concorrono anche i ricavi pubblicitari”, di poco superiori ai 2,5 miliardi l’anno, che tuttavia potrebbero non bastare per sostenere gli investimenti necessari a trasformare la Rai da broadcaster tradizionale a media company digitale. E siccome fin qui “sono stati fatti anche con ricorso all’indebitamento, che è un poco aumentato”, non si esclude “l’ipotesi di un ricorso al mercato dei capitali” per remunerare lo sviluppo tecnologico che sarà l’architrave del nuovo piano industriale. “Investimenti e riduzione dell’indebitamento sono aspetti centrali”, insiste Giorgetti.

E per essere ancora più chiaro, Giorgetti utilizza una metafora automobilistica per far capire all’ad Sergio e al dg Rossi che gli introiti derivanti dall’imposta non vanno impiegati in progetti rischiosi, né in gare al rialzo con la concorrenza. “Penso che l’azienda debba essere gestita con principi manageriali, facendo passi lunghi come la gamba rispetto agli obiettivi definiti, e questo è quello che continuerà a chiedere il Mef come azionista”, precisa il ministro. “Quindi lo dico senza offese per nessuno: una Ferrari senza benzina non va da nessuna parte. Quindi se non hai i soldi per permetterti una Ferrari, è chiaro che non devi comprare la Ferrari. Non dico che devi comprare la Panda, ma qualcos’altro”, sorride. “Vogliamo fare della Rai una macchina elettrica, oppure a idrogeno che io preferisco? Prevede comunque un costo per rifornirla”. Amministratore delegato e direttore generale sono avvisati.

Preoccupate le reazioni della politica. Toninelli dice: “Giorgetti vuole far pagare il canone Rai all’interno della bolletta dei telefoni cellulari. Non è una barzelletta, è la proposta del Ministro dell’economia leghista Giorgetti di fronte alla commissione di vigilanza parlamentare della Rai di non far pagare più nella bolletta dell’energia elettrica il canone Rai, ma di farlo pagare nella bolletta dei cellulari. Peccato che le utenze telefoniche in Italia non siano 21 milioni, ma 107 milioni, quindi coloro che magari hanno due o tre telefonini pagheranno due o tre volte il canone Rai: è la brillantissima idea di questo statista della politica” spiega Toninelli nel video che vi proponiamo qui sotto.

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