Toninelli reagisce al nuovo codice della strada di Salvini

Danilo Toninelli ha deciso di commentare il nuovo codice della strada voluto da Matteo Salvini con il governo Meloni.

Toninelli reagisce al nuovo codice della strada di Salvini. “Se per caso ti sei fumato una cannetta qualche giorno prima, adesso ti tolgono la patente, ti danno migliaia di euro di multa e rischi che ti arrestino. Se poi ti beccano con un monopattino, devi mettere il casco anche se sei maggiorenne, devi targarlo e spendere soldi in nuove tasse e devi anche fare l’assicurazione. Questo è il nuovo codice della strada di Salvini approvato in prima lettura alla Camera, ora va al Senato. La speranza è che, dato che sono degli incapaci, non lo rendano attuativo ma che riempiano solo i giornali con notizie da stato di polizia” spiega Toninelli nel suo ultimo video.

Il nuovo codice della strada

Ecco le prime reazioni della politica al nuovo codice della strada. Dal M5s, col deputato Luciano Cantone, parte l’accusa alla maggioranza, “state strizzando l’occhio ai vari Fleximan”, nome sotto cui si celano gli autori della catena di sabotaggi agli autovelox su cui Salvini si era espresso (“abbattere gli autovelox non è la soluzione”, aveva detto, occorre “porre fine al far west degli autovelox”). “State dicendo al cittadino – dice l’esponente dei 5 Stelle – che può correre e accelerare impunemente per 50 minuti dopo la prima multa con l’autovelox”. 

Nel nuovo testo è secco il ‘no’ alle aree urbane a 30 chilometri orari, e si allargano le maglie delle auto a grossa cilindrata che possono guidare i neopatentati. Un impianto normativo che è “un passo indietro per la tutela della vita umana” per Paolo Pozzi e Angela Bedoni, genitori di Lucia, investita e uccisa a 17 anni a Melegnano, nel Milanese, fra i protagonisti di una mobilitazione dei parenti delle vittime per lo ‘Stop al codice della strage’.

E la polemica diventa quasi ‘generazionale’ – fra il partito degli automobilisti e quelli della mobilità sostenibile – sul tema scottante di bici e monopattini, con un auspicato aumento delle piste ciclabili e l’obbligo per gli automobilisti di mantenere un metro e mezzo di distanza, ma anche l’obbligo di targa, casco e assicurazione per i monopattini, ma non per le bici, vissuto come una ritorsione contro gli operatori dello sharing: un mix che fa dire a Francesca Ghirra (Alleanza Verdi e Sinistra che “le nuove norme inaugurano le ‘strade insicure'” e individuano “i nemici nelle bici e nella micro mobilità”.

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