La notizia del giorno riguarda il grande ritorno di Totò Cuffaro. Avete capito bene: l’ex senatore dell’Udc, protagonista di una lunga vicenda giudiziaria che ha infiammato la cronaca italiana e politica, torna alla politica attiva e in particolare a Roma. Ecco dove è stato eletto e con chi.
Ebbene, al termine del ventesimo congresso nazionale della Dc che si è svolto presso il Centro congressi Sheraton De Medici a Roma, è stato eletto nuovo segretario Totò Cuffaro. Queste le sue prime parole da segretario della Democrazia Cristiana: “Riprendendo ciò che disse Martin Luther King 60 anni fa, we have a dream. Abbiamo un sogno, bellissimo e difficile ma non utopico. La Democrazia cristiana sarà protagonista nella politica e nella società”, ha detto Cuffaro.
Il problema è un secondo dopo le sue parole sono state smentite da Fabio Desideri, che ha inviato agli organi di stampa una contronota in cui informa che “Cuffaro non è segretario di nulla”. Ma cosa è successo esattamente? Ve lo diciamo subito.
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Quella dello Sheraton, ha spiegato Desideri, è solo “un’adunanza” che “finirà come sono finite le liste” di Cuffaro “ricusate in Sicilia. Nelle prossime ore gli atti della riunione fatta a Roma saranno impugnati nelle sedi competenti. Gli organismi giurisdizionali – ha aggiunto – hanno emesso sentenze le quali, fino a prova del contrario, tutti gli italiani – tranne forse l’ex senatore della Repubblica italiana – rispettano ed osservano”.
Ma chi è Desideri? Vi starete chiedendo. “È il nuovo portavoce e coordinatore politico nazionale della Democrazia cristiana, nominato lo scorso 5 marzo dal segretario nazionale del partito, l’avvocato Antonio Cirillo”. Insomma, due Dc, due segretari (Cuffaro e Cirillo), e l’esito inevitabile: la guerra a colpi di carte bollate tra democristiani.
Botta e risposta anche con Gianfranco Rotondi: “Auguri a Totò Cuffaro per il ritorno sulla scena nazionale, ma la sua iniziativa usurpa un nome – quello della Dc – già presente e a buon diritto nella competizione politica. Domani daremo mandato ai legali di difendere i nostri diritti, sarà un tribunale a decidere chi ha ragione”. E la replica di Cuffaro: “Ringrazio l’onorevole Gianfranco Rotondi per gli auguri che mi ha rivolto tramite un tweet, ma la sua affermazione, con la quale mi accusa di aver usurpato un diritto, ovvero di aver utilizzato il nome della Democrazia cristiana, la considero sconsiderata. Ho soltanto dato voce a chi ha capacità di rappresentanza, ai tanti sicilianiche hanno votato finalmente una Dc presente nella elettorale, cosa che fino ad adesso è accaduta solo in Sicilia” ha risposto Cuffaro.