Travaglio ecco perché Meloni ha fatto un disastro su Migranti – Albania. IL VIDEO shock

Nel corso della trasmissione “Accordi&Disaccordi” su Nove, Marco Travaglio ha espresso una critica feroce nei confronti della gestione del governo Meloni riguardo ai migranti e l’accordo stipulato con l’Albania. La polemica è scoppiata a seguito del caso dei dodici migranti, provenienti da Bangladesh ed Egitto, che erano stati trasferiti nel centro di Gjader, in Albania, per sottoporsi a un esame accelerato delle loro richieste di asilo. La situazione si è ulteriormente complicata quando il tribunale di Roma ha ordinato il loro rimpatrio in Italia, sostenendo che il trasferimento violava una sentenza europea. Travaglio ha sottolineato come la decisione dei giudici fosse ampiamente prevedibile, criticando il governo per non aver tenuto conto delle evidenti problematiche legali legate all’accordo.

“Il governo doveva sapere che è illegale”
Secondo Travaglio, il governo italiano avrebbe dovuto essere a conoscenza della situazione legale fin dall’inizio. “I giudici avevano preannunciato che sarebbe finita così perché bastava leggere il patto con l’Albania e i provvedimenti del governo per sapere che erano illegali,” ha dichiarato il direttore del “Fatto Quotidiano.” Ha spiegato che già prima della sentenza europea del 4 ottobre, i provvedimenti risultavano contrari alla Costituzione italiana. La Corte di Giustizia europea aveva ridefinito la lista dei Paesi considerati sicuri, restringendola significativamente in seguito a un caso riguardante un cittadino moldavo espulso dalla Repubblica Ceca. Questa nuova sentenza, ha osservato Travaglio, aveva ridotto al minimo i Paesi verso i quali era possibile rimpatriare i migranti.

Travaglio ha criticato la lista dei Paesi sicuri, considerandola “molto ristretta,” e ha sottolineato che include solo pochissimi Paesi come Capo Verde, da cui provengono solo cinque migranti all’anno. “Quindi dal 4 ottobre, già per quanto riguarda il trattenimento dei migranti in Italia, i giudici stavano applicando a manetta la sentenza europea, bocciando tutti i trattenimenti finalizzati a rimandare i migranti nei paesi d’origine non sicuri,” ha spiegato, aggiungendo che la bocciatura del trasferimento in Albania era “assolutamente certa al 100%.”

L’inefficacia dell’accordo con l’Albania
Travaglio ha poi criticato aspramente il senso stesso dell’accordo con l’Albania. A suo avviso, trasferire un numero così esiguo di migranti in un Paese esterno all’Unione Europea, dove giornalmente sbarcano centinaia di persone sulle coste italiane, è una misura inefficace. “Portandone 16 in Albania con 1000 al giorno, che cosa avremmo risolto?” ha domandato retoricamente il giornalista, paragonando il tentativo di Meloni a “quel bambino che cercava di svuotare il mare col cucchiaino.” Secondo il direttore del “Fatto Quotidiano,” il vero problema sta nella mancanza di una strategia europea comune e condivisa.

Travaglio ha sottolineato che per affrontare realmente la questione migratoria, l’Unione Europea dovrebbe concentrarsi sul miglioramento delle condizioni nei Paesi d’origine dei migranti, stipulando accordi solidi e duraturi con i Paesi di provenienza. Tuttavia, al momento, ha precisato, l’Italia ha accordi soltanto con tre Paesi, il che rende il processo molto lungo e complesso. “Al momento non c’è una soluzione pret-à-porter, di certo non è quella dell’Albania,” ha dichiarato con fermezza.

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Le accuse a Meloni e la polemica con i giudici
Travaglio non ha risparmiato critiche nei confronti di Giorgia Meloni, in particolare per il video in cui la presidente del Consiglio ha accusato i giudici di fare politica e di agire in accordo con l’opposizione per contrastare il governo. “Quindi non è che i giudici l’hanno detto prima perché si erano messi d’accordo con la Schlein, figuriamoci se è in grado di fare un complotto,” ha ironizzato, aggiungendo che “il complotto è una cosa troppo seria per il Partito democratico.” Secondo Travaglio, i giudici avevano semplicemente applicato la legge e le sentenze europee in modo coerente, rifiutando di avallare il trasferimento dei migranti verso un Paese che non può essere considerato sicuro secondo gli standard attuali.

“La colpa della Meloni? Aver detto che quella era la soluzione”
Il giornalista ha infine puntato il dito contro Meloni non tanto per aver proposto l’accordo con l’Albania, quanto per averlo presentato come una soluzione al problema migratorio. “Se non c’è una soluzione non è colpa della Meloni. La colpa della Meloni? Averci detto che quella è la soluzione,” ha sostenuto Travaglio. Ha argomentato che è evidente come una strategia complessiva e adeguata richieda tempo e la collaborazione di tutta l’Unione Europea, poiché nessuna misura temporanea e limitata può risolvere una questione di questa portata.

Secondo Travaglio, l’accordo con l’Albania rappresenta un approccio superficiale e un tentativo di dare una risposta simbolica a una crisi complessa, senza affrontarne le radici. Il vero impegno, ha ribadito, dovrebbe essere rivolto a garantire che i Paesi di origine dei migranti diventino effettivamente sicuri, attraverso accordi internazionali che prevedano lo sviluppo economico e la stabilizzazione politica. Tuttavia, la strada da percorrere è ancora lunga e non esistono soluzioni semplici o immediate.

Conclusioni
Le parole di Travaglio tracciano un quadro impietoso della gestione del fenomeno migratorio da parte del governo italiano, evidenziando come l’accordo con l’Albania sia stato un fallimento sia dal punto di vista legale sia da quello pratico. La critica non si limita all’attacco diretto alla figura di Giorgia Meloni, ma punta il dito contro l’intero approccio del governo, accusato di cercare soluzioni rapide e di facciata piuttosto che impegnarsi in una strategia europea di lungo termine.

Travaglio ha sollecitato una riflessione più ampia sulla necessità di una cooperazione europea per affrontare le sfide migratorie, abbandonando le politiche simboliche e focalizzandosi sulle vere cause delle migrazioni. In un momento storico segnato da crisi umanitarie e politiche, il dibattito sulla gestione dei flussi migratori continua a essere uno dei temi più complessi e divisivi per l’Italia e per l’Europa intera.
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