“Caos nel M5S? Stanno discutendo delle ragioni della sconfitta, dovrebbero farlo tutti i partiti. E ci sono posizioni molto diverse.” Queste sono le parole di Marco Travaglio, direttore del Fatto Quotidiano, intervenuto a Otto e Mezzo su La7 per commentare la crisi interna al Movimento 5 Stelle, all’indomani della batosta elettorale alle europee.
Travaglio ha citato l’intervista rilasciata al Corriere della Sera dall’ex sindaca di Roma, Virginia Raggi, che ha sottolineato come l’alleanza con altri partiti sia stato un errore, pur riconoscendo i risultati positivi raggiunti dal Movimento. “Quindi le alleanze andavano fatte,” ha osservato Travaglio, “perché in caso contrario il reddito di cittadinanza non lo avrebbero portato a casa. C’è anche chi dice che bisogna tornare alle origini, ma le origini erano nel 2009: l’Italia era un’altra cosa, Casaleggio era vivo e Grillo non faceva battute a teatro ma stava nelle piazze a fondare il M5S. Quindi, le origini non esistono.”
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Il direttore ha continuato criticando l’idea che il Movimento debba dichiararsi di sinistra e su questo dando ragione alla Raggi: “Altra supersonica cazzata secondo me, e infatti Conte non dice ‘sinistra’ ma ‘progressista’. La sinistra la stiamo vedendo in questi giorni in Ue: è più guerrafondaia della destra, quindi Dio ce ne scampi e liberi. ‘Progressisti’ vuol dire andare avanti e cambiare le cose, ‘sinistra’ purtroppo è una parola oggi impronunciabile, visti i suoi rappresentanti in Europa.”
Durante la discussione, Travaglio ha espresso la sua opinione sul premierato proposto da Giorgia Meloni: “Meloni dice che si rafforza la democrazia? Cchiù pilu pe’ tutti. No, è il contrario, c’è l’uomo solo al comando.” A questo punto, Roberto Zaccaria, costituzionalista ed ex presidente della Rai, ha dissentito: “Marco, non esagererei in questo senso.” Travaglio ha risposto: “Beh, guarda che razza di aborto è diventato il Pse, cioè la culla della sinistra europea.”
La discussione si è accesa ulteriormente con Zaccaria che ha ribattuto: “Ma adesso vogliamo dividerci tra chi vuole la pace e chi la guerra? Qui diciamo semplicemente che bisogna cercare una pace giusta.” Travaglio ha controribattuto: “Io non voglio dividere niente. La pace giusta non esiste e non è mai esistita, è un’invenzione.”
A questo punto, il direttore di Libero, Mario Sechi, ha commentato: “Questa è la dimostrazione del dibattito dentro il campo largo.” Immediata la replica di Zaccaria: “Cosa c’entra? Marco Travaglio è il direttore di un giornale, non il campo largo.” La conduttrice Lilli Gruber ha cercato di smorzare i toni, ricordando: “Anche all’interno della maggioranza su guerra e pace ci sono posizioni completamente diverse.”
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