Ieri sera c’è stata l’ultima puntata della stagione di Accordi e disaccordi. Il fortunato programma sul Nove condotto da Luca Sommi è, almeno per questa stagione, giunto alla conclusione. Per l’ultima puntata in studio ci sono stati tantissimi ospiti, uno più importante dell’altro. Oltre ad Alessandro Di Battista, di cui vi abbiamo parlato nel precedente articolo, anche Marco Travaglio ha partecipato al talk show, mentre Andrea Scanzi è intervenuto in collegamento. Vediamo cosa è successo in diretta.
L’intervista a Travaglio e Di Battista inizia con l’argomento Ucraina ed in particolare il G7 che si è tenuto pochi giorni fa. Ecco cosa ne pensa Marco Travaglio: “Il messaggio bellicista del G7? Sono dei pazzi scatenati. Il prossimo passo sarà mandare le truppe“ dice il direttore del Fatto Quotidiano, che ha commentato il monito giunto dal G7 in Giappone: “Mosca lasci l’Ucraina. Non ci sarà nessun negoziato“, che sancisce definitivamente la linea voluta dagli Stati Uniti. “Io invece che i sette grandi li chiamerei i sette pazzi, per citare il Papa. Questi sono dei pazzi, ma veramente scatenati, da manicomio” spiega Travaglio con grande stupore degli altri ospiti in studio.
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Poi continua: “Anche perché l’escalation non è soltanto sul campo di battaglia, è anche nelle dichiarazioni. Prima si diceva: “Solo i mortai, solo i missili a medio raggio, solo gli anticarro e gli anti-elicottero”. Poi siamo passati a dire: “No, per carità, non manderemo mai missili a lunga gittata”. Poi li mandiamo. “Non manderemo mai i carri armati”, e poi li mandiamo. Adesso siamo a “non manderemo mai i caccia”, questo ieri. Stamattina gli americani: “Se però gli europei vogliono mandare i caccia, noi non ci opporremo”. Guarda che dopo i caccia, ci sono le testate atomiche. – ha proseguito – La Meloni lo disse il 26 ottobre in Parlamento che noi dobbiamo sostenere l’Ucraina per arrivare a una parità di forze sul campo. “A parità di forze sul campo” significa mandare le truppe, perché gli ucraini hanno molti meno uomini dei russi e non hanno 6mila testate atomiche, mentre i russi sì. Quindi il prossimo passo saranno le testate atomiche, poi mandare le truppe. Ce l’ha detto Zelensky: “Se non ci mandate le armi adesso, domani ci dovrete mandare le truppe”.
Travaglio ammonisce: “Qualcuno che gli dica: “Non se ne parla proprio”? Qualcuno che dica un “no” che regga una settimana? Questi dicono dei “no” che reggono due giorni e poi si calano le braghe. E alla fine siamo al suggello, con l’Ucraina che ha approvato un decreto per vietare i negoziati con la Russia. E noi continuiamo a far finta di niente, continuiamo a mandargli le armi perché diciamo che vogliamo favorire i negoziati. Ma se uno dei due Paesi ha messo per decreto che non può trattare o gli facciamo revocare quel decreto oppure smettiamola di mentire”, ha concluso il giornalista.
Ecco il video del suo intervento in tv: