Marco Travaglio, come accade spesso, è stato ospite in tv da Lilli Gruber. Ecco di cosa ha parlato: “L’interesse di Meloni è quello di trovare sempre dei colpevoli fuori da sé, visto che dopo aver passato una vita a dire che i migranti arrivavano per colpa dei governi precedenti a cui lei si schierava sempre all’opposizione, adesso coerenza vorrebbe che desse la colpa al suo di governo, visto che i migranti non solo non sono diminuiti, ma sono addirittura triplicati.
Se poi pensa di convincere qualcuno che è colpa di questo giudice che ha respinto il trattenimento di tre sui 134.000 e rotti che sono sbarcati nell’ultimo anno, da quando abbiamo il governo, può anche provarci ma tre su 134mila sono un po’ pochini per dire che la scafista è la giudice, come dicono i giornali di destra.
Io non parlerei di scontro fra politica e magistratura, perché è una litania che sentiamo raccontare da trent’anni e che sarebbe come se io esco di qui dalla mia redazione, vedo un bruto che malmena un ragazzino e dico che ‘c’è uno scontro fra un bruto e un ragazzino’. Non c’è nessuno scontro, c’è un bruto che malmena un ragazzino e sono trent’anni che la politica pretende che i giudici scrivano le sentenze ‘a la carte’, cioè che non notino l’incostituzionalità delle leggi che scrivono coi piedi e che quindi applichino delle leggi incostituzionali e contrarie al diritto europeo, quando il dovere del giudice è quello di disapplicarle o di contestarle davanti alla corte costituzionale. È uno dei doveri del magistrato, il magistrato non è un jukebox che metti la monetina e canta la canzone. Se il magistrato riceve una legge incostituzionale o addirittura contraria al diritto europeo, come nel caso del decreto Cutro, è giusto che intervenga.
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Travaglio contro Bolloli da Gruber
Intanto quella non è una sentenza, come la chiama lei, ma un’ordinanza e visto che è il presidente del consiglio non può screditare altri poteri dello Stato. Quindi non c’è uno scontro, c’è una che mena e una che le prende. C’è una che la fà fuori dal vaso, che è la presidente del consiglio, e c’è una giudice che la fa dentro il vaso, perché esercita il suo dovere e potere di applicare, interpretare e valutare le leggi. Tra l’altro come ha detto pure Nordio, se uno non è d’accordo con quell’ordinanza, la impugna in cassazione” spiega Travaglio.
Poi la giornalista Brunella Bolloli prova a dire che la giudice è politicizzata per alcuni post “di sinistra” sul suo profilo Facebook e che non sarebbe consono che un giudice interista esprimesse un giudizio su un qualcosa che riguarda la Juve. Non sarebbe imparziale, secondo Bolloli. Travaglio replica: “L’esempio che faceva Brunella Bolloli non sta in piedi, nel senso che se sei un magistrato perbene e juventino e ti trovi dei reati contro la Juventus, li punisci esattamente come se ti trovassi nel Milan, nel Torino, nell’Inter. Ma se sei un mascalzone, lo devi dimostrare che è un mascalzone, se non è imparziale.
Vogliamo parlare di politica? Borsellino è il faro e la ragione per cui Giorgia Meloni a 16 anni inizia a fare politica. Borsellino era iscritto alla gioventù missina, ci sono le sue foto di lui che partecipa a una manifestazione sulla giustizia insieme a un giovane Gianni Alemanno. Vogliamo dire che Borsellino non era imparziale perché era di destra? E domandiamoci: sarebbe di questa destra? Accetterebbe che il governo attaccasse la magistratura per i suoi provvedimenti senza alcuna prova di pregiudizio?” si chiede Travaglio nel suo intervento.