Marco Travaglio ha definito "un'operazione ridicola" il patto sui migranti siglato fra Italia e Albania. Ecco perché.
Durante la puntata di Otto e mezzo, Travaglio ha fatto una lucida analisi dell’accordo sui migranti fra Italia e Albania. “È una cosa talmente comica che si stenta davvero a prenderla sul serio. Una barzelletta“ ha detto Travaglio. Gli fa eco Lucio Caracciolo, che commenta ironicamente: “Ma siamo sicuri che non sia uno scherzo dei due comici russi? È una cosa totalmente priva di senso, non sta né in cielo, né in terra. Noi, cioè, abbiamo un problema e lo mettiamo sotto il tappeto. L’Italia dovrebbe affrontare questa questione come un problema nazionale, non mandarlo sulla luna con un razzo”.
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Travaglio spiega che l’accordo siglato non farà che aumentare il caos già enorme sulla gestione dei migranti: “Trasferiamo un problema in Albania, mantenendo però le regole italiane, perché sul memorandum c’è scritto che viene mantenuta in tutto e per tutto la nostra legislazione. Ci sarà una ridicola e costosa operazione in questo andirivieni tra Italia e Albania. E anche dispendiosa in termini di forze, perché ci vogliono i poliziotti che dovranno accompagnare uno per uno i migranti”.
E aggiunge una frecciata a Italo Bocchino, che invece aveva lodato il protocollo d’intesa tra Giorgia Meloni e il premier albanese Edi Rama: “Mi immagino già questi poveri poliziotti che dovranno continuamente attraversare il mar Adriatico da una sponda all’altra per portare uno e riportare un altro. Mi fa sorridere Bocchino nel gran finale del suo intervento: chi non ha diritto di stare in Italia se ne tornerà nel suo paese. Ci sono state 3mila espulsioni nello stesso anno in cui ne sono arrivati 150mila”.
"E cosa succederà quando l'Albania..."
Il direttore del Fatto aggiunge: “Sono 30 anni che sentiamo parlare di espulsioni e di rimpatri, ma non abbiamo gli accordi con la stragrande maggioranza dei paesi d’origine e quindi non possiamo fare rimpatri perché quei paesi non riprendono i migranti. In più, i rimpatri costano un occhio della testa, lo sappiamo benissimo. E non solo: ci sarà da traghettare i migranti dall’Albania all’Italia, quindi bisognerà pagare un viaggio in più”.
E osserva: “Cosa succederà quando l’Albania ci dirà che un migrante non può stare né lì, né in Italia? Ce lo rimandano, noi non lo rimandiamo nel suo paese per le citate ragioni e gli faremo il solito foglio di via che è una grida manzoniana. E lui – continua – si farà una risata e se ne andrà o per l’Italia o per l’Europa, come sempre è accaduto fino a quando non si risolverà il problema dalle fondamenta, che non è certamente quello di esternizzarlo in Albania. È una barzelletta“.