Durante un’intervista ospite di Breaking Italy, il direttore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, ha sottolineato l’incoerenza di Matteo Salvini in merito alla sua posizione sulla TAV (Treno ad Alta Velocità). Travaglio ha ricordato come il leader della Lega, nel corso degli anni, abbia cambiato completamente idea su uno dei progetti infrastrutturali più discussi in Italia.
La firma del contratto con il Movimento 5 Stelle
Travaglio ha evidenziato che, in passato, Salvini fosse assolutamente contrario alla TAV, al punto da sottoscrivere un contratto di governo con il Movimento 5 Stelle, che prevedeva la revisione completa del progetto Torino-Lione. All’epoca, infatti, il M5S, principale alleato della Lega nel primo governo Conte, si opponeva strenuamente alla realizzazione dell’opera, considerata uno spreco di risorse e dannosa per l’ambiente.
Travaglio ha dichiarato: “Salvini sulla TAV era assolutamente d’accordo con i 5 Stelle. Ha firmato il contratto contro l’opera, ma poi ha cambiato posizione”.
Il voltafaccia e la posizione attuale
Secondo Travaglio, il cambiamento di Salvini è stato drastico. Da fiero oppositore della TAV, è diventato un sostenitore dell’opera. Travaglio ha sottolineato questo voltafaccia con sarcasmo, ricordando come Salvini, recentemente, abbia addirittura presenziato all’inaugurazione di un cantiere legato al progetto, mostrando un atteggiamento completamente opposto a quello che aveva espresso in passato.
“L’altro giorno è andato a presenziare al cantiere della TAV, con tanto di caschetto in testa, tutto tronfio e protagonista”, ha commentato Travaglio, aggiungendo che l’attuale Ministro delle Infrastrutture ha abbracciato la causa pro-TAV senza apparente imbarazzo per le sue precedenti posizioni.
Le radici del progetto TAV
Travaglio ha ricordato che il progetto della TAV risale addirittura al 1987, uno dei suoi primi servizi come giornalista. “La TAV è nata nel 1987, uno dei primi miei servizi sul giornale, un’opera mastodontica che aspettiamo da anni”, ha spiegato, aggiungendo che, nonostante le contestazioni di chi ha criticato l’impatto ambientale e i costi dell’opera, essa rappresenta comunque una delle infrastrutture più importanti e discusse della storia recente italiana.
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L’accusa di incoerenza
La critica di Travaglio si è concentrata sull’incoerenza politica di Salvini, che è passato da un’opposizione netta all’essere uno dei principali sostenitori della TAV. Secondo Travaglio, Salvini ha firmato un contratto con i 5 Stelle che prevedeva la revisione dell’opera, ma poi ha completamente cambiato rotta.
“Salvini è passato dall’essere anti-TAV all’essere pro-TAV, dall’essere contro le trivelle all’essere pro-trivelle. Ha firmato un contratto che prevedeva di rivedere il progetto da cima a fondo, ma ora presenzia alle inaugurazioni dei cantieri come se nulla fosse”, ha dichiarato il direttore del Fatto Quotidiano.
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L’intervento di Travaglio ha messo in luce il cambiamento radicale di Matteo Salvini su temi cruciali come la TAV, accusandolo di incoerenza e opportunismo politico. L’opera, che da decenni divide la politica e l’opinione pubblica italiana, continua a essere al centro del dibattito, con protagonisti come Salvini che, a detta di Travaglio, si muovono in base alle convenienze del momento.
Questa riflessione di Travaglio dimostra quanto la politica italiana sia fluida, e quanto le posizioni dei leader possano variare nel tempo, anche su questioni centrali come le grandi opere infrastrutturali.