Ultima ora: caso Cospito, bomba sulla Meloni. Spunta un indagato eccellente nel governo

Secondo le ultime notizie il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Del Mastro delle Vedove è stato iscritto nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sui documenti rivelati al compagno di partito Giovanni Donzelli. Sul caso era intervenuto il ministro della Giustizia Carlo Nordio secondo il quale quei documenti non erano segreti.
La capogruppo M5S al Senato Barbara Floridia ha dichiarato: “Secondo quanto si apprende dalla stampa il sottosegretario alla giustizia Delmastro è indagato dalla Procura di Roma per la nota vicenda sui documenti rivelati sul caso Cospito. La giustizia farà il suo corso e resta ferma la presunzione di innocenza. Ma sul piano politico, dopo che i fatti sono stati per giunta ammessi dallo stesso Delmastro, sono ancora più evidenti le ragioni che gli imporrebbero di dimettersi o a Giorgia Meloni di chiedergli un passo indietro. È ancor più urgente la calendarizzazione della mozione di censura presentata alla Camera dal Movimento 5 Stelle” conclude.
Delmastro indagato, ora immediate dimissioni sue e Donzelli Roma, – Il Co”Spiace che a fare chiarezza sulla vicenda di Donzelli e Delmastro non sia stato il ministero della Giustizia, ma sia l’autorità giudiziaria che sulla base dell’esposto che ho presentato il 2 febbraio alla Procura della Repubblica di Roma oggi avrebbe indagato per rivelazioni di segreto d’ufficio il sottosegretario Delmastro”.
Si pronuncia anche co-portavoce di Europa verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli: “La risposta che il ministero della Giustizia mi ha fornito pochi giorni fa è un vero e proprio boomerang perché’ nelle intenzioni del ministro Nordio c’era una chiara volontà di difendere e salvaguardare politicamente Donzelli e Delmastro che irresponsabilmente avevano diffuso atti del Dap riservati. Perché’ sono un boomerang le dichiarazioni del ministero? Il ministero mi ha comunicato che gli atti sul caso Cospito che avevo formalmente chiesto, a differenza di Donzelli, non erano divulgabili non per segreto di Stato o segreto investigativo, come il ministro ha incredibilmente dichiarato in Parlamento, bensì per violazione del segreto di ufficio. Nel respingermi la richiesta di avere gli stessi atti che Donzelli ha reso pubblici, il ministero ha fatto riferimento a due norme per giustificare il diniego, ovvero l’articolo 24/1990 e il decreto ministeriale del 25 gennaio 96, numero 115. Questo riferimento da parte del ministero è la prova che quegli atti erano riservati per stessa ammissione del ministero della Giustizia, quindi non c’entra nulla il segreto di Stato né il segreto amministrativo”.
Chiarisce: “Ora, ad accertare le responsabilità sarà, purtroppo, l’autorità giudiziaria e non il ministro Nordio che si è prestato a un’inaccettabile operazione politica che, da uomo diritto come lui è, non avrebbe dovuto avallare. Si è fatto trascinare in una difesa di ufficio degli esponenti di Fratelli d’Italia. Ribadisco che a prescindere dall’esito dell’inchiesta giudiziaria il sottosegretario Delmastro e l’onorevole Donzelli si devono dimettere rispettivamente da sottosegretario e vicepresidente Copasir per evidente inadeguatezza e inaffidabilità e non vorrei che dall’inchiesta scaturisse una sconfessione delle tesi del ministro Nordio, perché a quel punto chiederemo conto anche a lui”.

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