ULTIM’ORA, appalti e corruzione: ecco chi hanno beccato a Napoli

Questa mattina si apre con una notizia di cronaca: appalti e corruzione, undici misure cautelari a Napoli. Ecco cosa è successo.

Secondo quanto riportato dall’Ansa, le accuse spaziano dal concorso in corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, traffico di influenze illecite e turbata libertà degli incanti. È quanto la Procura di Napoli contesta, a vario titolo, a undici indagati, tra esponenti politici, amministratori locali e imprenditori a cui la Guardia di Finanza e della Polizia di Stato hanno notificato altrettante misure cautelari. I provvedimenti sono stati emessi dal gip di Napoli su richiesta dell’ufficio inquirente partenopeo.

Cosa è successo

I militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza e personale della Squadra Mobile della Questura di Napoli hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli. Su richiesta della Procura della Repubblica – Sezione Seconda “Reati contro la Pubblica Amministrazione”, nei confronti di 11 persone. Di cui 4 sottoposte alla custodia in carcere, 2 agli arresti domiciliari, 5 all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Tutte gravemente indiziate, a vario titolo, di concorso in turbata libertà degli incanti, corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio e traffico di influenze illecite. Il provvedimento è stato emesso all’esito di articolate indagini che avrebbero fatto emergere turbative nella gara per la concessione del Rione Terra di Pozzuoli. Ipotesi di corruzione per ottenere l’aggiudicazione di altra pubblica concessione. Intermediazioni illecite sia per l’affare della conversione in struttura alberghiera del Rione Terra, sia per ulteriori appalti pubblici.

Chi hanno beccato

Tra i nomi ci sono Nicola Oddati, all’epoca dei fatti componente della Direzione Nazionale del Pd e attualmente dirigente della Regione Campania. E l’ex sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia, già coinvolto in un’altra analoga indagine. Gli arresti ai domiciliari invece riguardano due collaboratori dell’imprenditore Musella. Si tratta di Salvatore Della Corte e di Gianluca Flaminio. L’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria invece è stato notificato a Giovanni Bastianelli (all’epoca direttore esecutivo dell’Enit). Al dipendente del comune di Pozzuoli Angelo Tortora. Ad Antonio Carrabba, collaboratore di Musella e a Sebastiano Romeo. E a Luciano Santoro, anche lui del Partito Democratico, candidato alla segreteria Provinciale Pd di Taranto, ex assessore comunale a Grottaglie ed ex consigliere provinciale a Taranto.

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