ULTIM’ORA – Cellulare figlio La Russa, la procura chiede al Senato di… Ecco cosa sta succedendo

Si continua a parlare anche oggi della brutta vicenda che ha coinvolto il figlio di Ignazio La Russa, accusato di stupro da una ragazza di 22 anni. Nella notte sono apparsi a Milano dei manifesti con una foto di Ignazio La Russa, presidente del Senato, e del figlio Leonardo Apache, corredati dalla scritta: “Gli stupratori siete voi. El violador eres tu”, sotto lo studio legale di La Russa. A rivendicare l’azione dimostrativa il Movimento “Non una di meno”.”Tu La Russa Junior, che hai stuprato una ragazza – scrivono nella rivendicazione – Tu La Russa padre, perché violador è un presidente del senato che colpevolizza una ragazza stuprata sotto il proprio tetto, alimentando La cultura della violenza con il solito vecchio e insopportabile ritornello “è colpa sua, aveva bevuto”, “è colpa sua, era drogata”. Il movimento contro la violenza sulle donne ha organizzato un flash mob nel pomeriggio di oggi, a partire dalle 18, in piazza XXV aprile, a Milano.

Intanto proseguono le audizioni dei ragazzi testimoni della serata in discoteca finita a casa La Russa con la presunta violenza sessuale nei confronti della 22enne. Per quel che riguarda il sequestro del cellulare di Leonardo Apache, gli investigatori della procura che definiscono l’inchiesta “delicata e in salita” anche per via della impossibilità di avere la sim del cellulare del ragazzo, intestata al padre e quindi protetta dall’immunità, sperano in un gesto di consegna volontario. In caso contrario valuteranno istanza alla giunta per autorizzazione a procedere del senato.

Nella stessa giornata, si è scoperto che gli investigatori hanno fatto copie dei telefoni della presunta vittima e delle sue amiche (telefonate, chat e contenuti dei dispositivi), ma non è stato possibile sequestrare il telefono dell’accusato, Leonardo La Russa. La sim del suo smartphone è infatti intestata al padre ed è pertanto protetta dalle garanzie costituzionali previste per i parlamentari.

In altre parole, gli inquirenti non possono fare indagini sul telefono del giovane La Russa, pur essendo indagato per violenza sessuale, perché il dispositivo è protetto dall’immunità parlamentare del padre. In ogni caso, è probabile che non ci siano conversazioni tra il ventunenne e la vittima, dato che lei ha raccontato di non avergli risposto il giorno dopo la presunta violenza.

Notizia dell’ultima ora è che la Procura di Milano valuta di chiedere alla Giunta del Senato l’autorizzazione a procedere per poter sequestrare il cellulare di Leonardo Apache La Russa, la cui sim è intestata al padre Ignazio.

Il titolare dell’Apophis e alcuni ospiti della serata del 18 maggio scorso, nel frattempo, sono già stati sentiti dagli uomini della squadra Mobile. Nei prossimi giorni, continueranno ad essere ascoltate le persone che potrebbero essere informate dei fatti, tra cui potenzialmente anche i componenti della scorta del presidente del Senato. Le audizioni sono state programmate dagli investigatori della Squadra mobile, coordinati dall’aggiunto Letizia Mannella e dal pubblico ministero Rosaria Stagnaro.

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