ULTIM’ORA, Fazio e Littizzetto fuori dalla RAI? Arriva il comunicato…

Ne avevamo già parlato questa settimana in alcuni articoli precedenti, ma adesso la notizia è ufficiale: Fabio Fazio lascia la Rai. Il conduttore ha aspettato, a Viale Mazzini non gli hanno rinnovato il contratto, ma la voce non tradisce emozioni: “E’ andata così”. Nessun commento, solo i ringraziamenti per l’azienda dov’è cresciuto. Un lungo addio annunciato quello dalla Rai, con il nuovo governo che sta cambiando tutto a Viale Mazzini, e che lo aveva messo nel mirino. Anche se qualcuno ipotizza che dietro il mancato accordo ci possa essere lo zampino di Matteo Salvini, che non ha mai nascosto la sua antipatia per Fazio. Ma dove lo rivedremo? Ve lo sveliamo subito.

La nuova casa di Fabio Fazio sarà Discovery, sul Nove, a cui sarà legato con un accordo quadriennale. Con lui andranno sia Luciana Littizzetto che i suoi collaboratori. “Siamo entusiasti di accogliere un fuoriclasse come Fabio Fazio – ha detto Alessandro Araimo, GM Italy & Iberia di Warner Bros. Discovery – e orgogliosi che uno dei volti più rilevanti e influenti della televisione italiana abbia scelto Warner Bros. Discovery e il canale Nove per proseguire la sua straordinaria carriera. Il nostro impegno è da sempre quello di attrarre i migliori talenti e l’arrivo di Fabio e Luciana nel nostro gruppo è la miglior conferma possibile” si legge.

Non c’è dubbio che questo trasloco riguardi anche i non ottimali rapporti tra Fazio e la destra italiana, in particolare Matteo Salvini. Nel 2020 il conduttore si era sfogato: “Da lui ho subito 123 attacchi”. Nei comizi, l’allora ministro dell’Interno non perdeva occasione per tirarlo in ballo. Comunque sia andata, quel contratto, pronto, non è stato firmato dall’ormai ex ad della Rai Carlo Fuortes. “L’atteggiamento della politica nei miei confronti non è stato irrilevante” aveva spiegato in un’intervista a Repubblica tre anni fa, in occasione del ritorno a Rai 3, “ma ho la fortuna di fare un mestiere che si rivolge al pubblico, conta la stima delle persone. È il trentottesimo anno di Rai, contano la sostanza e la maturità”.

Nato a Savona nel 1964, Fazio iniziò la carriera con le imitazioni. Gli incontri che gli hanno permesso di diventare Fazio, li fece a Rai 3: il professor Rossini, poi l’arrivo di Angelo Guglielmi che rivitalizza la Terza rete, dove Fazio era arrivato grazie a Mario Colangeli. Bruno Voglino, grande talent scout, è il suo mentore, uno dei padri del varietà con Guido Sacerdote e Antonello Falqui. “Racconto come se fossi un marziano quando ero in radio a Black out (1982) con Sacerdote, Luciano Salce, Enrico Vaime, Simona Marchini. Grazie a loro ho fatto un master di gusto e linguaggio”.

Poi il rapporto si incrina: le polemiche sui compensi, la politica nei suoi programmi. “La Rai è la somma dei dirigenti con cui lavori, degli artisti. Se fai un giochino non succede niente, se sei bersaglio del ministro dell’Interno il ruolo diventa un altro. Per mia fortuna ricordo le persone che mi hanno insegnato tanto: Dulbecco, Pavarotti, Morricone, Camilleri. Non dimenticherò mai il pranzo a Sanremo con Giulietto Chiesa, l’ex dirigente della Rai Mario Maffucci, Gorbaciov e la signora Raissa” dice Fazio.

Aveva messo in fila i programmi che hanno segnato la sua carriera e la sua crescita: “Quelli che il calcio è stato la svolta della mia vita. Il primo Festival di Sanremo, nel 1999, per quanto prescritto, è un’emozione irripetibile. Poi la serata dedicata a Falcone e Borsellino, così come quella per celebrare il 25 aprile». Però a Viale Mazzini gli hanno fatto anche la guerra. “Evidentemente era impensabile che stessi su Rai 1. Era cambiato il direttore generale, prevalse l’obbedienza. Acqua passata, fa parte della vita. Adesso sono tornato all’origine, sto benissimo”. A ottobre avrebbe festeggiato i 40 anni di Rai, ma la collaborazione si è interrotta.

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