Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle, annuncia una significativa vittoria nella difesa della libertà di espressione e delle istituzioni democratiche italiane. Con un messaggio diffuso sui social, Conte ha affermato: “Li abbiamo fermati. Grazie alla denuncia pubblica fatta dal Movimento 5 Stelle e dalla stampa, il governo ha rimesso nel suo cassetto degli orrori il bavaglio ai magistrati”.
Secondo Conte, questa misura rappresentava l’ennesimo tentativo da parte dell’esecutivo di limitare le libertà fondamentali. “Dopo la norma bavaglio contro la stampa sulle ordinanze di custodia cautelare e il Ddl sicurezza che compromette irrimediabilmente il diritto di manifestare il dissenso politico e sociale, questo era solo l’ultimo attacco in ordine di tempo”, ha aggiunto l’ex presidente del Consiglio.
Una vittoria, ma non una fine
Conte sottolinea che, nonostante il risultato raggiunto, la battaglia non può considerarsi conclusa. “Questa vittoria però non ci deve far abbassare la soglia di attenzione: questi tentativi liberticidi non sono purtroppo episodi isolati”, ha dichiarato. Il leader del M5S accusa il governo Meloni di perseguire una strategia normativa per ridurre al minimo la capacità di opposizione delle istituzioni democratiche e della società civile.
Un attacco sistematico alle istituzioni indipendenti
Conte ha evidenziato come il centrodestra abbia negli ultimi tempi intrapreso una serie di azioni mirate a minare l’autonomia e l’efficacia di diversi organi istituzionali. “In rapida sequenza il centrodestra ha sventolato la mordacchia in faccia alla magistratura, alla Corte dei Conti, all’Ufficio parlamentare di bilancio, all’Anac, alle opposizioni parlamentari e alle altre istituzioni indipendenti”.
Secondo il leader del M5S, questi interventi riflettono una visione distorta della democrazia da parte dell’esecutivo: “Forse il governo sogna una Repubblica diversa, meno democratica e fondata sulla legittima repressione del dissenso”.
Un muro inflessibile contro i tentativi liberticidi
Conte ha ribadito l’impegno del Movimento 5 Stelle a fare da baluardo contro qualsiasi tentativo di limitare i diritti e le libertà fondamentali dei cittadini e delle istituzioni italiane. “Sappia però che lungo la sua strada troverà sempre il muro inflessibile del Movimento 5 Stelle: non arretreremo di un centimetro”, ha concluso con fermezza.
Il contesto del “bavaglio” ai magistrati
La proposta contestata riguardava una norma che avrebbe limitato la libertà di espressione dei magistrati, imponendo rigide restrizioni alle loro dichiarazioni pubbliche. Tale misura, secondo Conte e il Movimento 5 Stelle, si inserisce in una più ampia strategia dell’attuale governo per restringere le libertà democratiche e neutralizzare le voci critiche.
L’intervento di Conte e la mobilitazione della stampa hanno portato a un passo indietro del governo, che ha deciso di accantonare la norma. Questo episodio rappresenta una vittoria simbolica per il M5S e un punto di riflessione sulla necessità di vigilare costantemente contro le derive autoritarie.
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LE PAROLE DI CONTE INEDITE:
“Li abbiamo fermati.
Grazie alla denuncia pubblica fatta dal Movimento 5 Stelle e dalla stampa, il Governo ha rimesso nel suo cassetto degli orrori il bavaglio ai magistrati – l’ennesima limitazione della libertà di espressione, l’ultima in ordine di tempo dopo la norma bavaglio contro la stampa sulle ordinanze di custodia cautelare e il Ddl sicurezza che compromette irrimediabilmente il diritto di manifestare il dissenso politico e sociale.
Questa vittoria però non ci deve far abbassare la soglia di attenzione: questi tentativi liberticidi non sono purtroppo episodi isolati.
Quella del Governo Meloni è una architettura normativa che mira a ridurre all’impotenza tutti quei soggetti istituzionali e civili che si oppongono al disastroso lavoro dell’esecutivo.
In rapida sequenza il centrodestra ha sventolato la mordacchia in faccia alla magistratura, alla Corte dei Conti, all’Ufficio parlamentare di bilancio, all’Anac, alle opposizioni parlamentari e alle altre istituzioni indipendenti.
Forse il Governo sogna una Repubblica diversa, meno democratica e fondata sulla legittima repressione del dissenso. Sappia però che lungo la sua strada troverà sempre il muro inflessibile del Movimento 5 Stelle: non arretreremo di un centimetro.”
Un clima politico teso
Il dibattito intorno alla norma e alle accuse mosse dal Movimento 5 Stelle riflette un clima politico sempre più polarizzato in Italia. Da un lato, il governo Meloni difende le proprie scelte come strumenti necessari per garantire l’ordine e la stabilità; dall’altro, le opposizioni, con in testa il M5S, denunciano tentativi sistematici di ridurre le garanzie democratiche e soffocare il dissenso.
La vicenda del “bavaglio” ai magistrati si inserisce quindi in un contesto più ampio, dove la lotta politica si gioca non solo sul piano delle proposte legislative, ma anche su quello simbolico e valoriale. In questa partita, il Movimento 5 Stelle rivendica il ruolo di guardiano delle istituzioni democratiche, pronto a opporsi con forza a ogni iniziativa che ne possa minare la credibilità
e l’autonomia.