ULTIM’ORA – La legge elettorale italiana sotto accusa: una possibile svolta storica – SI RIVOTA?

La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) ha messo sotto esame la legge elettorale italiana, il cosiddetto Rosatellum, dopo il ricorso presentato da Mario Staderini, ex segretario dei Radicali italiani, insieme a un gruppo di cittadini. La vicenda potrebbe rappresentare un punto di svolta per il sistema elettorale italiano, con potenziali ripercussioni di vasta portata sulle elezioni politiche future.

Il cuore del problema: una legge elettorale instabile

Il ricorso, depositato a gennaio 2023 e accolto dalla CEDU nel febbraio 2024, sostiene che le modifiche frequenti e ravvicinate al sistema elettorale hanno violato il diritto dei cittadini italiani a libere elezioni, sancito dall’articolo 3 del Protocollo 1 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo.

In particolare, i ricorrenti criticano:

1. L’instabilità legislativa: Il sistema elettorale è stato modificato tre volte prima delle elezioni del 2022, con interventi significativi come la riduzione del numero dei parlamentari (2019), la redistribuzione elettorale (2020) e l’esenzione dalla raccolta firme per alcuni partiti (2022).


2. La limitazione della libertà di voto: Il Rosatellum impedisce di esprimere preferenze separate tra il sistema maggioritario e proporzionale, assegnando automaticamente i voti del maggioritario al proporzionale, un meccanismo ritenuto lesivo del principio di libertà elettorale.


3. L’assenza di ricorsi efficaci: I cittadini non dispongono di strumenti adeguati per contestare la legge elettorale sul piano nazionale.

Il ruolo della Commissione di Venezia

Un elemento cruciale è il coinvolgimento della Commissione di Venezia, un organo del Consiglio d’Europa riconosciuto per la sua autorità in materia di diritto elettorale. La Corte di Strasburgo ha chiesto alla Commissione di esprimere un parere sulla compatibilità del Rosatellum con gli standard internazionali.

La Commissione si riunirà il 6 dicembre 2024 per discutere il caso, e il suo parere sarà reso pubblico nella settimana successiva. Questo intervento, raro e significativo, potrebbe influenzare fortemente le future decisioni della Corte europea.

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Le possibili conseguenze

Se la Corte dovesse accogliere il ricorso, le ripercussioni sarebbero dirompenti:

Invalidazione del Rosatellum: La legge elettorale attuale potrebbe essere dichiarata non conforme ai principi democratici europei.

Riforma elettorale obbligatoria: L’Italia sarebbe costretta a riformare il sistema elettorale per garantire maggiore stabilità e rispetto dei diritti degli elettori.

Possibile ripetizione delle elezioni: In casi estremi, le elezioni politiche del 2022 potrebbero essere considerate non valide, con conseguenze imprevedibili per l’attuale governo guidato da Giorgia Meloni.

L’importanza per la democrazia

Secondo Antonio Bultrini, legale dei ricorrenti, il caso rappresenta un’opportunità per migliorare la qualità della democrazia non solo in Italia, ma anche in Europa. “L’intervento della Commissione di Venezia potrebbe fornire spunti utili per prevenire derive autoritarie e rafforzare le istituzioni democratiche”, afferma Bultrini.

Con la decisione della Corte ancora in sospeso, il dibattito sul Rosatellum potrebbe trasformarsi in una questione chiave per il futuro politico del Paese. L’attenzione ora è tutta rivolta a Strasburgo e al parere che emergerà dalla Commissione di Venezia, in un momento in cui la fiducia nelle istituzioni democratiche è più cruciale che mai.

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