Roma, 8 novembre 2024 – Il Movimento 5 Stelle (M5S) si trova in un momento di svolta, con una serie di proposte di riforma che potrebbero ridefinire radicalmente la struttura interna e i ruoli di potere, in particolare quello del Garante, figura finora ricoperta da Beppe Grillo. Dopo un lungo percorso di confronto deliberativo iniziato ad agosto e arricchito da contributi provenienti dagli iscritti e sostenitori del Movimento, ora è tempo di passare alla fase decisionale.
Il processo del confronto deliberativo: dai contributi degli iscritti ai report finali
Il processo di revisione è stato avviato con l’obiettivo di rendere il Movimento 5 Stelle un’organizzazione più trasparente e coerente, raccogliendo ben 22.000 contributi e utilizzando 145 “quaderni degli attori” come base di discussione. Successivamente, 360 partecipanti – tra iscritti, non iscritti e giovani estratti a sorte – si sono confrontati in oltre 22 ore di discussione per elaborare proposte di cambiamento. Questo metodo deliberativo ha permesso di dare voce a una platea ampia e diversificata, e di raccogliere opinioni su vari temi, dalle riforme interne all’organizzazione del Movimento, alla riforma del sistema sanitario e a temi economici e sociali.
Ora, i report finali di questa fase sono stati pubblicati sul sito del Movimento e saranno sottoposti al voto dell’assemblea degli iscritti tramite consultazione in rete, con ulteriori spazi di dibattito che porteranno all’evento conclusivo “Nova”, previsto il 23 e 24 novembre a Roma, al Palazzo dei Congressi.
Revisione del ruolo del Garante: opzioni e possibili scenari
Uno dei punti cardine della revisione statutaria riguarda il ruolo del Garante, simbolo e punto di riferimento del Movimento, figura nata e ricoperta sin dagli albori da Beppe Grillo. Tra le proposte avanzate emergono diverse ipotesi di cambiamento, che mirano a ridurre l’influenza del Garante o addirittura a eliminare del tutto questa figura.
1. Modifica dei poteri del Garante: Alcune proposte prevedono una revisione dei poteri, come l’eliminazione del principio di “insindacabilità del suo giudizio” dal punto di vista statutario. In questo modo, il ruolo del Garante sarebbe più limitato e verrebbe garantita una maggiore partecipazione democratica e trasparenza decisionale.
2. Trasformazione in ruolo onorifico: Altra opzione prevede che il Garante mantenga un ruolo simbolico e rappresentativo senza alcun potere decisionale concreto. Questa soluzione ridurrebbe significativamente il peso della figura del Garante, conferendole una funzione quasi esclusivamente formale.
3. Eliminazione della figura del Garante: L’ipotesi più radicale propone l’abolizione del Garante, con tre diverse modalità di redistribuzione delle sue funzioni:
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Non riassegnare le funzioni a nessuno: In questa prospettiva, si verrebbe a creare un vuoto di potere lasciato dalla figura del Garante.
Riassegnare le funzioni al Comitato di Garanzia: In questo caso, le responsabilità del Garante verrebbero trasferite a un comitato già esistente, che dovrebbe assumere funzioni di controllo e supervisione.
Creazione di un organo collegiale democraticamente eletto: Tale organo sostituirebbe il Garante e verrebbe composto da membri eletti democraticamente e con mandato a tempo determinato. Questa soluzione punta a garantire una maggiore rappresentanza e partecipazione collettiva nelle decisioni strategiche.
4. Modifiche alle modalità di nomina e durata del mandato: È stata proposta anche una riforma delle modalità di nomina del Garante, suggerendo che il mandato sia a tempo determinato e che venga stabilito un limite massimo di mandati consecutivi, allineandolo agli altri ruoli interni del Movimento. Questa soluzione mirerebbe a evitare concentrazioni di potere e garantire un ricambio generazionale e democratico.
Riforma del ruolo del Presidente: criteri di eleggibilità e incompatibilità
Anche il ruolo del Presidente è al centro delle discussioni riformative. Si prospettano diverse modifiche che mirano a stabilire criteri più rigorosi e una maggiore compatibilità etica e politica per i candidati. Tra le proposte, emergono:
Requisito di assenza di affiliazioni politiche: Si ipotizza di rendere inammissibili per la candidatura alla presidenza coloro che siano stati iscritti a partiti politici nei dieci anni precedenti, garantendo così una maggiore coerenza ideologica.
Numero minimo di candidature tra cui scegliere: Per evitare elezioni con candidati unici o insufficientemente rappresentativi, si propone di garantire un minimo di candidati fra cui scegliere, aumentando la competitività e la diversità di scelta.
Incompatibilità con incarichi istituzionali: Infine, si propone di rendere incompatibile il ruolo di Presidente del Movimento con cariche istituzionali di alto profilo, come la presidenza del Consiglio, la presidenza di Camera e Senato, o incarichi ministeriali, con l’obiettivo di assicurare un impegno dedicato esclusivamente al Movimento.
Altri temi chiave: riforma sanitaria, economia inclusiva e lotta all’evasione
Oltre alla riorganizzazione interna, il confronto deliberativo ha affrontato altre tematiche rilevanti. Tra i temi che saranno sottoposti al voto degli iscritti, vi sono:
Riforma del Sistema Sanitario: Proposte per un sistema più equo e accessibile, in grado di garantire servizi essenziali a tutti i cittadini.
Economia inclusiva e lavoro dignitoso: Linee guida per incentivare la crescita economica e il rispetto dei diritti lavorativi, con particolare attenzione ai giovani e alle fasce deboli.
Contrasto all’evasione fiscale e etica d’impresa: Si propongono misure per rafforzare la lotta all’evasione fiscale e promuovere una cultura d’impresa etica e socialmente responsabile.
Prossimi passi: verso l’evento “Nova” e il voto finale
Il confronto deliberativo ha posto le basi per un Movimento 5 Stelle più aperto al cambiamento e pronto a rinnovarsi. Dopo la pubblicazione dei quesiti, la consultazione si aprirà a tutti gli iscritti, in un’ottica di partecipazione digitale che resta centrale per il Movimento. La maratona di dibattito si concluderà il 23 e 24 novembre con l’evento “Nova”, che rappresenterà il momento di sintesi e di approvazione finale di queste importanti riforme.
Questa trasformazione, orientata a una maggiore democraticità e trasparenza, potrebbe segnare una nuova fase per il Movimento 5 Stelle, che intende abbracciare un modello più partecipativo, rispondendo alla domanda di cambiamento e stabilità proveniente dalla sua base.