ULTIM’ORA – Meloni contestata al comizio: ““Ci hai traditi, ti abbiamo votata…” Ecco perché – VIDEO SHOCK

Il comizio di Giorgia Meloni a Genova, organizzato in vista delle elezioni regionali in Liguria, ha avuto un risvolto inatteso. Durante il suo intervento per sostenere Marco Bucci, candidato del centrodestra, la presidente del Consiglio è stata interrotta da un gruppo di balneari arrabbiati. Questi ultimi, provenienti anche da altre regioni, hanno manifestato il loro disappunto per quella che considerano una “promessa mancata” del governo Meloni riguardo alla tutela delle concessioni balneari. Le proteste, che hanno costretto Meloni a fermarsi più volte, hanno messo in luce il crescente malcontento in un settore da sempre alleato del centrodestra.

Le ragioni della protesta: un senso di tradimento tra i balneari

Le concessioni balneari, tema da tempo al centro delle discussioni politiche, sono una questione delicata in Italia. A causa della direttiva europea Bolkestein, le concessioni demaniali marittime devono essere riassegnate tramite gare pubbliche per garantire la concorrenza. Per i balneari italiani, però, questa misura minaccia la loro stabilità economica, dato che le attività sono spesso tramandate di generazione in generazione. Durante la campagna elettorale, Meloni aveva espresso sostegno ai balneari, promettendo di difendere le loro attività dalle normative europee.

Il gruppo di balneari presente al comizio ha dichiarato di sentirsi tradito dalle politiche del governo: “Abbiamo votato per Meloni perché ci aveva dato garanzie – ha spiegato uno dei manifestanti – ma ora ci sentiamo abbandonati. Ha fatto peggio di chi l’ha preceduta”. La frustrazione dei balneari riflette una crescente insoddisfazione per quella che vedono come una gestione ambigua della questione da parte del governo. Se inizialmente il governo Meloni aveva promesso una resistenza alla direttiva Bolkestein, negli ultimi mesi ha invece proposto solo una proroga temporanea delle concessioni, senza offrire una soluzione definitiva.

Il contesto normativo: la direttiva Bolkestein e le concessioni demaniali

L’Italia è sottoposta a una pressione costante da parte dell’Unione Europea per l’applicazione della direttiva Bolkestein, che richiede che tutte le concessioni demaniali siano assegnate tramite gare pubbliche, aperte e competitive. Questa direttiva è stata pensata per garantire una concorrenza leale, ma nel contesto italiano viene percepita come una minaccia per migliaia di famiglie che gestiscono stabilimenti balneari da decenni.

Sin dall’inizio del suo mandato, Meloni ha sostenuto pubblicamente la necessità di proteggere i balneari, presentandosi come l’unica forza politica disposta a opporsi alla direttiva. Tuttavia, il suo governo si è trovato presto in difficoltà, diviso tra la pressione dell’UE e le promesse fatte a una base elettorale che chiedeva un’esenzione totale dalla normativa. La recente proroga proposta dal governo è stata vista dai balneari come un compromesso insoddisfacente, che non risolve la loro situazione di precarietà.

Le implicazioni politiche della contestazione

La protesta a Genova evidenzia una crepa nel rapporto tra il governo Meloni e un gruppo di elettori tradizionalmente vicino al centrodestra. La Liguria, dove la cultura balneare è parte integrante dell’economia e della vita sociale, è un esempio emblematico dell’importanza del settore turistico-balneare in Italia. La contestazione avvenuta durante il comizio è quindi un segnale di allarme per il governo, che rischia di perdere consensi in una regione strategica per la coalizione di centrodestra.

L’interruzione del comizio da parte dei balneari ha creato un momento di tensione, con il pubblico che ha tentato inizialmente di contrastare le proteste, salvo poi osservare in silenzio la difficile situazione della presidente del Consiglio. Meloni, visibilmente sorpresa, ha cercato di mantenere la calma, promettendo un breve incontro con una delegazione di balneari dopo l’evento. Tuttavia, questo non è bastato a placare le critiche, e la sua risposta è stata percepita come una mossa di circostanza, priva di soluzioni concrete.
VIDEO:

Al termine del comizio, Meloni ha incontrato i rappresentanti dei balneari in un confronto privato. Sebbene i dettagli dell’incontro non siano stati resi pubblici, fonti interne indicano che Meloni avrebbe manifestato empatia per le preoccupazioni della categoria, ribadendo però l’impegno del governo a rispettare le normative europee. Alcune ipotesi emerse includono misure compensative per i gestori costretti a lasciare le loro concessioni o possibili incentivi per facilitare la transizione, ma nessuna di queste opzioni sembra aver soddisfatto pienamente i rappresentanti dei balneari.

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Per i balneari, la questione non è solo economica ma anche culturale e identitaria: molti di loro vedono la direttiva Bolkestein come una minaccia alla propria storia e tradizione familiare. Questo sentimento di appartenenza rende la questione ancora più complessa, poiché qualsiasi compromesso rischia di essere percepito come un attacco alla cultura italiana.

 

L’episodio di Genova rappresenta una sfida significativa per Giorgia Meloni, che si trova a fronteggiare un settore in fermento e un’elezione regionale dove il voto dei balneari potrebbe avere un impatto decisivo. La promessa di una “protezione totale” dei balneari, fatta durante la campagna elettorale, si è rivelata difficile da mantenere, e la protesta a Genova mette in luce le tensioni all’interno della coalizione di governo, alle prese con questioni delicate e complesse sul piano europeo.

Con le elezioni regionali alle porte, Meloni dovrà affrontare il malcontento dei balneari e trovare una strategia che permetta di recuperare la fiducia di una categoria determinante per il consenso del centrodestra. Resta da vedere se il governo sarà in grado di trovare una soluzione condivisa che rispetti le direttive europee ma che allo stesso tempo riesca a tutelare gli interessi dei balneari italiani. In caso contrario, la protesta di Genova potrebbe segnare un punto di rottura, con ripercussioni significative sia a livello locale che nazionale.

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