ULTIM’ORA, morto Giorgio Napolitano: l’ex Presidente aveva 98 anni. Il comunicato di Mattarella

La notizia è dell’ultima ora ed è di quelle veramente tristi per la politica italiana. Oggi, venerdì 22 settembre 2023, alle ore 19.45, il Presidente Emerito della Repubblica, Senatore Giorgio Napolitano, si è spento presso la clinica Salvator Mundi al Gianicolo in Roma. Come vi avevamo già anticipato in un precedente articolo, Napolitano era molto malato e le sue condizioni di salute si erano aggravate negli ultimi giorni. Aveva compiuto 98 anni a giugno. Giorgio Napolitano è una figura di spicco nella politica italiana, noto per la sua lunga carriera politica. È nato a Napoli il 29 giugno 1925. Ha iniziato la sua carriera politica negli anni ’40 come membro del Partito Comunista Italiano (PCI).

Nel 1991, con la fine del sistema bipartitico italiano, Giorgio Napolitano ha aderito al Partito Democratico della Sinistra (PDS), che in seguito si è trasformato nel Partito Democratico (PD). Questo cambiamento ha segnato una nuova fase nella sua carriera politica, portandolo a ruoli di maggior rilievo all’interno del PD. La carriera politica di Giorgio Napolitano ha raggiunto l’apice quando è stato eletto Presidente della Repubblica Italiana nel 2006. Napolitano è stato il primo ex comunista a ricoprire questa posizione.

Morte Napolitano, la reazione di Mattarella

Ecco il comunicato del presidente Mattarella dopo questa notizia:

«Nella vita di Giorgio Napolitano si specchia larga parte della storia della seconda metà del Novecento, con i suoi drammi, la sua complessità, i suoi traguardi, le sue speranze. Dalla frequentazione, negli anni giovanili, dello stimolante ambiente culturale napoletano, all’adesione alla causa antifascista e del movimento comunista, all’impegno per lo sviluppo del Mezzogiorno e delle classi sociali subalterne, sino poi alla convinta opera europeistica e di rafforzamento dei valori delle democrazie, il presidente Napolitano ha interpretato significative battaglie per lo sviluppo sociale, la pace e il progresso dell’Italia e dell’Europa.

Membro del Parlamento Europeo, e Presidente della sua Commissione Affari costituzionali, promosse il rafforzamento delle istituzioni comunitarie per un’Europa sempre più autorevole e unita. Eletto alle più alte magistrature dello Stato, Presidente della Camera dei Deputati, Senatore a vita, Presidente della Repubblica per due mandati, ha interpretato con fedeltà alla Costituzione e acuta intelligenza il ruolo di garante dei valori della nostra comunità, con sentita attenzione alle istanze di rinnovamento presenti nella società. Votato alla causa dei lavoratori, inesauribile fu la sua azione per combattere la spirale delle morti sul lavoro.

La sua morte mi addolora profondamente e, mentre esprimo alla sua memoria i sentimenti più intensi di gratitudine della Repubblica, rivolgo ai familiari il cordoglio dell’intera nazione».

La carriera politica di Napolitano

Nel 2013, Napolitano è stato rieletto Presidente della Repubblica italiana, segnando un altro importante capitolo nella sua carriera. Tuttavia, dopo il suo secondo mandato, ha annunciato il suo ritiro dalla politica attiva nel 2015, ponendo fine a una carriera politica che si era estesa per più di sei decenni.

Lo scontro politico tra il Movimento 5 Stelle (M5S) e l’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è stato un punto di conflitto significativo nella scena politica italiana. Il M5S, noto per la sua critica nei confronti delle élite politiche tradizionali, ha spesso preso di mira Napolitano per la sua percezione come un simbolo dell’establishment.

Una delle principali controversie è stata legata alla formazione del governo nel 2013. Il M5S, dopo il suo successo elettorale, ha rifiutato di sostenere una coalizione con i partiti tradizionali, ma Napolitano è stato rieletto come Presidente per permettere la formazione di un governo di grande coalizione. Questa mossa ha suscitato accuse di interferenza e ha alimentato le tensioni tra il M5S e l’ex Presidente.

Inoltre, il M5S ha spesso criticato Napolitano per la sua posizione sulla riforma elettorale e le riforme istituzionali, sostenendo che avesse favorito gli interessi dei partiti tradizionali a scapito delle richieste di cambiamento del M5S.

Questo scontro politico ha evidenziato le profonde divisioni tra il M5S, con la sua base di elettori anti-establishment, e le figure politiche più anziane e istituzionali come Napolitano, riflettendo le tensioni all’interno del panorama politico italiano.

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