La maggioranza ha definitivamente affossato la proposta del M5S e le altre opposizioni sul salario minimo. La reazione di Conte.
Iniziamo dal lungo post di Giuseppe Conte sui social: “La maggioranza ha affossato la nostra proposta di legge sul salario minimo legale. Lo ha fatto senza aver avuto nemmeno il coraggio di votare contro, ma attraverso un emendamento approvato ieri sera a tarda ora che la trasforma in una legge delega al Governo. Un emendamento con cui vengono riesumate le “gabbie salariali”, cioè stipendi differenziati fra Nord e del Sud. Dopo la pantomima del Cnel, ecco la mirabolante ricetta di Giorgia Meloni: no ad una soglia minima che metta finalmente fine a contratti da 4 o 5 ora l’ora che ledono la dignità e sì a lavoratrici e lavoratori ancora più svantaggiati e poveri se vivono e lavorano nel Mezzogiorno. Di fronte a tale scenario, non intendiamo arrenderci. Abbiamo già presentato un emendamento alla legge di Bilancio per introdurre il salario minimo e lo stesso faremo quando questa proposta arriverà in Aula alla Camera. Lì tutto il Paese potrà così vedere di che pasta sono fatti questi finti “patrioti”, che si inchinano ai grandi gruppi bancari ma sono impietosi con lavoratrici e lavoratori alle prese con stipendi da fame”.
Cosa è successo in Aula
ULTIM’ORA – Arriva l’annuncio di Giuseppe Conte su costituente. “Abbiamo raggiunto…” – VITTORIA?!
“Soddisfazione per tutti, vittoria per chi ha deciso di decidere” Roma, 23 novembre – Il Movimento 5 Stelle (M5S) ha
In sostanza c’è stato il via libera della commissione Lavoro della Camera all’emendamento di maggioranza che cancella la proposta delle opposizioni sul salario minimo. Il testo prevede al suo posto, invece, una delega al governo da esercitare entro sei mesi.
Tra gli obiettivi “garantire l’attuazione del diritto di ogni lavoratore e lavoratrice a una retribuzione proporzionata e sufficiente, come sancito dall’articolo 36 della Costituzione”. “Tutte le opposizioni hanno abbandonato i lavori. Hanno compresso i tempi parlamentari uccidendo così il salario minimo con una delega al governo. Non ci rendiamo complici di questo scempio della democrazia parlamentare”. Lo dice il capogruppo del Pd in commissione Lavoro alla Camera Arturo Scotto a proposito del voto in commissione Lavoro sul salario minimo.