ULTIM’ORA, sfiducia a Santanchè al Senato? Ecco cosa hanno deciso. Lo sfogo di Giuseppe Conte

Oggi al Senato era prevista la mozione di sfiducia nei confronti della ministra del turismo Daniela Santanchè. Vediamo come hanno votato le forze politiche, attraverso lo sfogo sui social del presidente del M5S Giuseppe Conte: “Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Giorgia Meloni salvano la Ministra Santanchè nonostante abbia platealmente mentito al Parlamento e ai cittadini, nonostante condotte incompatibili col suo ruolo istituzionale, nonostante il chiaro conflitto di interessi. Noi abbiamo orgogliosamente votato la sfiducia al Ministro, qualche altra opposizione ha preferito disertare il voto abbandonando l’Aula. In situazioni come queste disertare è essere complici.

In qualsiasi grande Paese oggi Santanché non sarebbe più Ministra. In qualsiasi grande Paese il Premier l’avrebbe accompagnata alla porta già da giorni.

Dai banchi dell’opposizione, Giorgia Meloni chiedendo le dimissioni di un Ministro per molto, ma molto meno, dichiarava pomposamente: “Viviamo in un tempo nel quale la politica, per recuperare la fiducia dei cittadini, deve stare un passo avanti alla società e dare il buon esempio”. Nel codice etico di Fratelli d’Italia, inoltre, Meloni ha scritto nero su bianco che non si opera in situazioni di conflitto di interesse e che ci si dimette per “vicende giudiziarie o condotte conclamate incompatibili con il prestigio e l’integrità richiesti per ricoprire l’incarico”.

Oggi, fatti alla mano, sappiamo che sono tutte chiacchiere. Alla prova di governo hanno dimostrato di non avere rispetto per se stessi, per gli interessi degli italiani, per il decoro delle istituzioni”.

L’Aula del Senato, infatti, ha respinto la mozione di sfiducia individuale al ministro del Turismo Daniela Santanchè presentata dal Movimento 5 stelle. I voti favorevoli sono stati 67, contrari 111 e nessun astenuto. Hanno votato a favore M5s, Pd e Avs, mentre Az-Iv non ha partecipato al voto. “Una bellissima giornata”, è il commento del ministro, parlando con i giornalisti in Senato, dopo la bocciatura della mozione di sfiducia.

“Non vorrei che domani qualcuno scrivesse che ero assente”, ha poi aggiunto Daniela Santanchè, rispondendo a chi le chiedeva perché non avesse partecipato al voto. Il ministro non ha infatti risposto alle due chiame per il voto sulla mozione sulla sfiducia individuale. “Ho preferito non votare perché lo trovavo poco opportuno, non vorrei che qualcuno domani scrivesse che ero assente”, ha spiegato.

In precedenza, nella replica seguita alla discussione generale, Santanchè aveva sottolineato come fosse “la seconda volta che mi trovo in quest’Aula per accuse giornalistiche rivolte alla mia persona. Ho avuto occasione lo scorso 5 luglio di entrare negli aspetti di questa inchiesta pseudo-giornalistica, non intendo rifarlo perché ho già esposto i fatti con chiarezza. Mi permetto di ribadire che quando sono venuta in Senato non ero stata raggiunta da alcuna informazione o avviso di garanzia della Procura di Milano“. Infatti, aveva spiegato Santanchè, “alla mia residenza a Milano l’avviso di proroga delle indagini è stato consegnato il 17 luglio, quindi non solo ho detto la verità ma chi ha detto il contrario mente sapendo di mentire”. “Questa mozione – aveva aggiunto – non ha in oggetto il mio operato da ministro o l’eventuale violazione di obblighi costituzionali e soprattutto ha per oggetto fatti che, se verranno evidenziati, sono precedenti al mio giuramento da ministro”.

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