Nella giornata del 25 ottobre, il senatore Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia e membro della Commissione di Vigilanza Rai, ha sollevato una forte polemica riguardo alla trasmissione “Report”, in onda domenica sera alle 20:30 su Rai3. Secondo Gasparri, la puntata programmata violerebbe il silenzio elettorale previsto per il weekend precedente le elezioni, configurandosi come una forma di propaganda elettorale illegale.
Le accuse di Gasparri e la richiesta d’intervento
Gasparri ha chiesto con fermezza l’intervento immediato dei vertici Rai per impedire la messa in onda della trasmissione. “Se non ci sarà un intervento adeguato da parte dei dirigenti Rai,” ha dichiarato il senatore, “provvederemo a denunciare tutti coloro che avranno contribuito alla violazione delle leggi elettorali, compreso il conduttore della trasmissione e i responsabili della programmazione.”
Il senatore di Forza Italia ha sottolineato come l’eventuale violazione delle normative sul silenzio elettorale rappresenti una grave illegalità. La trasmissione prevista, secondo Gasparri, rischia di influenzare l’opinione pubblica in una fase delicata, compromettendo il regolare svolgimento delle elezioni. Ha inoltre rimarcato che l’uso della televisione pubblica per fini propagandistici durante il periodo di silenzio elettorale costituisce un abuso delle risorse pubbliche e un comportamento inaccettabile.
Le parole di Corsini e il contesto delle polemiche
Gasparri ha anche fatto riferimento a delle dichiarazioni rilasciate in precedenza dal conduttore di “Report”, Sigfrido Ranucci, il quale avrebbe difeso le scelte editoriali del programma in merito alla trasmissione di domenica. Nella stessa dichiarazione, il senatore ha menzionato il direttore di Rai3, Franco Di Mare, e il giornalista Bernardo Iovene come possibili figure coinvolte nella vicenda.
A destare le preoccupazioni di Gasparri sarebbero state in particolare le anticipazioni sui contenuti della puntata, che toccherebbe temi legati alla politica nazionale in un momento in cui il dibattito pubblico dovrebbe essere messo in pausa. Inoltre, il fatto che il programma d’inchiesta vada in onda proprio alla vigilia di elezioni locali particolarmente significative, aumenta secondo il senatore il rischio di manipolazione elettorale.
La difesa della redazione di Report
Dalla parte della trasmissione, la difesa è stata immediata. I giornalisti di “Report” hanno risposto alle accuse affermando che la puntata non ha alcun intento propagandistico, ma si limiterà a portare alla luce fatti di interesse pubblico. La trasmissione, nota per il suo approccio investigativo e critico nei confronti delle istituzioni, ha spesso affrontato temi scomodi e complessi, suscitando reazioni contrastanti.
Il conduttore Ranucci ha ribadito il ruolo del programma come strumento di inchiesta giornalistica, non di propaganda politica. Secondo fonti interne alla redazione, il servizio previsto per domenica avrebbe un focus su tematiche di attualità che riguardano la gestione della cosa pubblica, ma senza fare riferimenti espliciti alle elezioni in corso o ai candidati in lizza.
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La questione del silenzio elettorale: una norma controversa
Il dibattito sul rispetto del silenzio elettorale è una questione ricorrente in Italia. Le norme prevedono che nelle 24 ore precedenti l’apertura delle urne elettorali, e fino alla chiusura, sia vietato diffondere sondaggi e dichiarazioni di natura politica, per garantire agli elettori un periodo di riflessione libera da pressioni esterne. Tuttavia, l’applicazione di queste norme ai programmi televisivi non è sempre chiara, soprattutto quando si tratta di trasmissioni che affrontano temi di attualità con taglio giornalistico.
L’intervento di Gasparri si inserisce in un contesto in cui il ruolo della Rai, come servizio pubblico, è spesso messo sotto esame, specialmente durante le campagne elettorali. Le polemiche riguardo alla presunta politicizzazione dell’emittente pubblica e alla gestione dei suoi contenuti non sono nuove, e ogni episodio diventa un’occasione per riaprire il dibattito su come garantire un’informazione imparziale e rispettosa delle leggi.
Nel caso in cui la trasmissione di “Report” dovesse andare in onda come previsto, nonostante le accuse di Gasparri, potrebbero seguire azioni legali o interventi da parte della Commissione di Vigilanza Rai. Se, invece, i vertici Rai decidessero di intervenire bloccando la puntata, si aprirebbe un ulteriore dibattito sul diritto alla libertà di stampa e sulla possibilità di censura. In entrambi i casi, il clamore mediatico creato dalle dichiarazioni del senatore ha già polarizzato l’opinione pubblica.
L’intervento di Gasparri rischia di avere un effetto opposto rispetto a quello desiderato: invece di silenziare la trasmissione, ha portato “Report” al centro dell’attenzione, aumentando la curiosità e l’attesa per la puntata di domenica sera. Se la messa in onda sarà confermata, il programma sarà probabilmente seguito da un pubblico ancora più ampio, pronto a verificare se le accuse di Gasparri siano fondate o se si tratti dell’ennesima polemica politica.
IL POST DI RANUCCI PER INTERO:
“Gasparri chiede di bloccare la trasmissione Report, in onda domenica alle 20.30 su Rai3. Ci mancava solo questo.