Solo qualche settimana fa un gommone è naufragato sulle coste del Crotonese, 70 circa i migranti che hanno perso la vita.
L’11 marzo nel Mediterraneo si è verificato un nuovo naufragio, 17 migranti sono stati tratti in salvo e altri 30 sono dispersi da un barchino alla deriva da sabato nelle acque Sar libiche. Dall’imbarcazione erano riusciti a contattare dopo vari tentativi ‘Alarm Phone’ che ha girato la segnalazione al Centro Nazionale di coordinamento del soccorso marittimo di Roma, a quello maltese e a quello libico.
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Un’agonia lunga 27 ore a causare il tragico evento una tempesta di scirocco. La salvezza che sembra in vista, un aereo li sorvola dall’alto e un mercantile si avvicina. La mattina dopo una delle nave che circonda il barcone tenta un primo trasbordo ma, il gommone si ribalta, uomini, donne, forse anche bambini che cadono in acqua e tentano disperatamente di aggrapparsi gli uni agli altri: in 30 vengono risucchiati nella tomba del Mediterraneo, solo 17 vengono tirati su.
Alarm phone denuncia: “Le autorità italiane hanno ritardato deliberatamente i soccorsi, lasciandole morire”,
Alle 2.30 di sabato mattina è stato sollecitato l’intervento di Roma che ha deciso di rivolgersi alla Libia. Il comando generale della capitaneria di porto accusa Malta e Tripoli: “L’intervento di soccorso è avvenuto al di fuori dell’area di responsabilità Sar italiana registrando l’inattività degli altri Centri nazionali di coordinamento e soccorso marittimo interessati per area”.
Anche dalla sala operativa del comando generale delle Capitanerie di porto a Roma: “Non abbiamo mezzi”.
La neo segretaria del Pd Elly Schlein dichiara: “Una vergogna per l’Italia e per l’Europa, non possiamo più vedere il Mediterraneo ridotto a un grande cimitero a cielo aperto”.
Riccardo Magi di +Europa ipotizza una denuncia per le autorità italiane. Per il governo parla il ministro degli Esteri Antonio Tajani: “Disastri e morti non vanno strumentalizzati”.
Il M5s chiede chiarezza “Ancora un naufragio, ancora una tragedia nel Mediterraneo. Il governo chiarisca il prima possibile cosa è successo anche in questa triste circostanza. L’impegno sia quello di salvare le vite in mare, non certo approvare decreti dannosi come quello sulle Ong”. Lo dichiara in una nota Roberto Fico, ex presidente della Camera e presidente del Comitato di garanzia del Movimento 5 Stelle.