Vannacci, spuntano le attività in Russia: ecco chi ha frequentato

Secondo quanto riportato da La Stampa, il generale Vannacci sarebbe stato a Mosca tra 2020 e 2022. Chi conosce il dossier è preoccupato dalle frequentazioni “a rischio” da parte del militare.

Si continua a parlare di Vannacci e stavolta non per il suo libro. Ora spunta la sua missione in Russia tra il 2020 e il 2022 in cui ci sarebbero state delle frequentazioni che lo metterebbero a rischio. Vannacci si è sempre detto di non essere filorusso, ma in effetti è stato addetto militare dell’ambasciata italiana in Russia ed è stato espulso a maggio 2022. Mosca scrisse: «Misure ostili e infondate dell’Italia», dopo che il governo Draghi aveva espulso un diplomatico russo dall’Italia. Fin qui, niente di particolarmente compromettente, direte voi.

Le frequentazioni di Vannacci in Russia

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Fonti di alto livello politico e militare, a conoscenza del dossier Vannacci, sono assai preoccupate per esempio da alcuni «consessi e think tank russi che il generale frequentava» a Mosca. Alcuni di questi mondi e think tank sono stati definiti «borderline» da una fonte assai importante, che conosce l’inchiesta, e ha parlato a La Stampa chiedendo l’anonimato.

Per quanto ne sappiamo, arrivato a Mosca Vannacci riuscì a stabilire con sorprendente rapidità ottimi contatti con i militari russi. L’esercito russo a settembre tenne una massiccia esercitazione, che preoccupò le intelligence anglosassoni, eppure i resoconti di Vannacci rassicurano, smorzano. Le nostre antenne militari a Mosca non vedono arrivare l’invasione su larga scala di Putin in Ucraina. Vannacci a Mosca è ben integrato all’allora ambasciatore, Pasquale Terracciano, spesso anche lui criticato per posizioni eccessivamente filorusse, per esempio sul vaccino Sputnik, e per una certa forse eccessiva «apertura» dell’ambasciata a soggetti russi.

L’inchiesta

Tutti hanno scritto che Vannacci va a Mosca come addetto militare nel febbraio 2021. In realtà risulta che arrivi a Mosca nel dicembre del 2020, nell’ultima stagione del governo Conte, già con il grado di addetto. Nel 2019 aveva ricevuto l’onorificenza di Cavaliere al merito, sempre dal governo Conte-Salvini. È molto legato, militarmente, al collega incursionista Fabio Filomeni, anche lui scrittore, di un libro dal titolo «Morire per la Nato?». È noto che manifesti, nel suo contestatissimo libro «Il mondo al contrario», ammirazione per la Russia.

Ecco perché ieri il ministro Crosetto ha detto che «la riservatezza è indispensabile per assicurare la serenità di valutazione a garanzia della persona oggetto dell’inchiesta». Vannacci «è stato avvicendato, non rimosso, da comandante dell’Istituto geografico militare», e «in tale ottica di garanzia ho nominato ufficiale inquirente il generale di corpo d’armata Mauro D’Ubaldi, uomo di assoluta esperienza e pari equilibrio, individuando altresì l’eventuale ufficiale difensore d’ufficio, qualora il generale Vannacci non intenda avvalersi di un suo difensore di fiducia».

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