Oggi è arrivato un duro post sui social da parte del presidente del M5S Giuseppe Conte. Leggiamolo: “Il centrodestra di Giorgia Meloni si è precipitato a presentare in Commissione Lavoro un emendamento per bocciare la nostra proposta di salario minimo che migliorerebbe gli stipendi di quasi 4 milioni di lavoratori. Uno schiaffo a giovani, donne e uomini che non arrivano a fine mese.
Non hanno fatto ancora nulla, invece, per cancellare la vergognosa decisione dello scorso 5 luglio di ripristinare i vitalizi in Senato.
Vi è chiaro? Salario minimo no, vitalizi massimi sì.
Noi continueremo a oltranza e senza sconti la nostra battaglia per il salario minimo in Aula.
Ma continueremo anche la nostra storica battaglia contro i costi della politica: dopo avere evitato che l’adeguamento degli stipendi per i capigruppo – che noi non prenderemo – fosse a carico degli italiani, abbiamo presentato altri due ordini del giorno alla Camera che verranno messi in votazione giovedì prossimo in occasione dell’approvazione del bilancio: uno per scongiurare aumenti degli stipendi dei deputati e, anzi, per ottenerne la riduzione; l’altro per evitare che si ripeta alla Camera lo scempio sui vitalizi di qualche giorno fa al Senato.
Noi abbiamo un’altra idea della politica. Ad esempio quella che suscita la reazione soddisfatta di dirigenti scolastici e studenti che nelle scorse settimane, in un momento di grande difficoltà, hanno ricevuto 1 milione di euro in computer e attrezzature informatiche pagate con i soldi delle indennità a cui i parlamentari del M5S hanno rinunciato” scrive Conte.
“Schlein e Meloni unite su austerità e riarmo”: l’attacco di Appendino (M5S) al PD e Fitto – VIDEO
Roma, 27 novembre 2024 – Il Movimento 5 Stelle, attraverso la vicepresidente Chiara Appendino, non risparmia critiche al Partito Democratico,
Dopo di lui è intervenuto anche il capogruppo M5S alla Camera, Francesco Silvestri: “Ancora una volta questa maggioranza dimostra di non rendersi conto delle difficoltà di milioni di persone e di cosa significhi percepire degli stipendi da fame e dover fare i conti con mutui, bollette e carovita. Il salario minimo è un provvedimento di civiltà che sancisce la dignità del lavoro, non comprenderlo significa spianare la strada allo sfruttamento e far del male al Paese e alle sue prospettive di crescita e sviluppo” ha detto Silvestri.
Anche Fratoianni di Sinistra Italiana non ci sta: “Ѐ più forte di loro, non c’è storia: fare la guerra ai poveri è lo sport preferito dalla destra di questo Paese. Voler sopprimere la proposta di legge sul salario minimo è indecente. Deve essere chiaro agli italiani che Meloni, Salvini, Tajani intendono difendere chi paga poco o chi sfrutta il lavoro altrui”.
La reazione delle opposizioni dopo le parole di Conte
E ancora, Marco Furfaro del PD: “‘La sinistra europea non difende i deboli, noi sì. Non ci crederete, ma lo ha detto Giorgia Meloni, al comizio di VOX. E oggi la destra ha presentato un emendamento soppressivo della legge sul salario minimo a 9 euro che avrebbe tutelato tre milioni di persone in povertà. Ma quali ‘deboli’! Difendono gli interessi di evasori, amici indagati e potenti. Ai deboli non lasciano nemmeno le briciole”.
Alessandro Zan del PD dice: “Dopo aver reintrodotto i voucher e aver liberalizzato i contratti a termine, la destra presenta un emendamento per sopprimere la proposta unitaria sul salario minimo. Meloni sa difendere solo i suoi ministri e i loro debiti con lo Stato. Chi è già in difficoltà viene bastonato”.
E poi Angelo Bonelli dei Verdi: “Dopo l’elemosina di stato di 1 euro al giorno, dalla destra arriva l’ennesima umiliazione: l’emendamento soppressivo dell’intera legge sul salario minimo proposta da noi insieme alle opposizioni. Non hanno ritegno e non hanno alcuna attenzione alla povertà sociale e alle condizioni di lavoro di chi oggi lavora per 3 euro l’ora. Per questa destra chi è povero e sfruttato deve rimanere tale. Una sola parola: vergogna”.