In un video pubblicato sui suoi canali social, l’ex ministro dei Trasporti del M5S Danilo Toninelli ha ripreso le parole del comandante della Guardia di Finanza per fare il punto sulle truffe del Superbonus 110%. In un’intervista Giuseppe Zafarana disse: “Le frodi maggiori hanno riguardato il bonus facciate e l’ecobonus, mentre la parte relativa al Superbonus si aggira attorno al 4-5%. Complessivamente sono stati sequestrati 3,7 miliardi di falsi crediti derivanti dai bonus edilizi nell’ultimo biennio sequestrati dalla Guardia di Finanza” aveva detto il Comandante Generale della Guardia di Finanza nell’audizione in Commissione finanze alla Camera. “Il problema non sono tanto i bonus, ma la cedibilità ripetuta dei crediti – aveva aggiunto Zafarana – il 98% dei sequestri sono tutti riferiti a indagini connesse ad attività antecedenti il decreto del novembre 2021 che ha messo a posto la norma”.
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Nel dibattito politico di questi giorni chi difende la scelta del governo di bloccare la cessione dei crediti d’imposta dei bonus edilizi, tra cui il Superbonus, sostiene che questi provvedimenti hanno causato frodi per vari miliardi di euro. Per esempio di recente, durante la sua videorubrica “Gli appunti di Giorgia”, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha dichiarato (min. 4:16) che a oggi sono stimati «9 miliardi di euro di truffe, cioè di lavori che non sono stati fatti, di lavori che sarebbero stati fatti su edifici che non esistono».
Il 16 febbraio, fra l’altro, il colonnello Marco Thione, capo dell’ufficio “Tutela entrate” della Guardia di finanza, aveva tenuto un’audizione alla Commissione Finanze e tesoro del Senato. Nelle ultime settimane questa commissione ha avviato un’indagine conoscitiva sugli strumenti di incentivazione fiscale con particolare riferimento ai crediti d’imposta. Il termine “indagine conoscitiva” fa riferimento alla possibilità per le commissioni parlamentari, sia del Senato sia della Camera, di effettuare una serie di audizioni per acquisire da esperti e istituzioni informazioni e documenti su un determinato tema. Al termine dell’indagine viene solitamente approvato e pubblicato un documento con i suoi risultati.
Ebbene, anche il colonnello Thione dichiarò che da novembre 2021 alla data dell’audizione, dunque in circa 15 mesi, la Guardia di finanza sequestrò crediti d’imposta inesistenti per un valore superiore ai 3,7 miliardi di euro. Secondo la Guardia di finanza, se non fossero stati sequestrati grazie all’intervento dei finanzieri, questi crediti d’imposta sarebbero stati «compensati con debiti tributari e previdenziali, con conseguenti ingenti perdite per l’erario». Non certo i 9 miliardi sbandierati da Meloni…