Vittorio Sgarbi è indagato per evasione fiscale. Il ministro Sangiuliano lo scarica: “Non voglio averci niente a che fare”.
Il sottosegretario Vittorio Sgarbi è al centro di una controversia riguardante le sue attività extragovernative, dalle quali ha guadagnato 300.000 euro dall’inizio dell’anno. Sgarbi afferma di avere una lettera dell’Autorità Anticorruzione che giustifica queste attività, ma è sotto indagine a Roma per evasione fiscale per un importo di 715.000 euro. Il suo ministro, Gennaro Sangiuliano, ha preso le distanze da Sgarbi in un’intervista, sostenendo di non essere a conoscenza delle sue consulenze e di averlo segnalato alla leader Giorgia Meloni.
L’indagine
Della questione dei 300.000 euro ve ne avevamo già parlato ieri, ma che ci sono ben 28 eventi remunerati per un totale di 214.000 euro di compensi, con ulteriori 41.000 euro da confermare. Il legale di Sgarbi ironizza sulla questione dell’incompatibilità tra la sua posizione di sottosegretario e quella di presidente della giuria di Miss Italia. Tuttavia, la legge n. 215/2004 vieta ai titolari di cariche di governo di svolgere attività professionali o lavori autonomi correlati alle loro funzioni, anche gratuitamente, per enti pubblici o privati.
Inoltre, emergono ulteriori attività che potrebbero inguaiare il sottosegretario, come il coinvolgimento in questioni immobiliari e transazioni non proprio trasparenti. Sgarbi è anche indagato per non aver pagato le tasse sull’acquisto di un’opera d’arte. Il ministro Sangiuliano ha inoltre criticato Sgarbi, reo a suo dire di promettere progetti irrealizzabili e sottolinea che molti annunci non sono sostenuti da risorse finanziarie sufficienti.
Il sottosegretario difende la sua condotta affermando che sta regolarizzando i pagamenti e che alcune indagini sono già state archiviate. La questione solleva dubbi sulla conformità delle attività di Sgarbi con la legge e la sua idoneità a svolgere il suo ruolo governativo. Vedremo cosa deciderà di fare circa il suo ruolo nell’Esecutivo.
