Il Fatto Quotidiano ha svelato la rabbia del presidente della Sicilia Schifani contro il ministro delle infrastrutture Salvini. Ecco il motivo.
Secondo quanto riportato dal Fatto Quotidiano, ieri mattina, in Senato, mentre Giorgia Meloni sta facendo le sue comunicazioni in aula alla vigilia del Consiglio europeo, il presidente della Regione Sicilia Renato Schifani si è avvicinato a Tajani furioso. “Così non va bene, Salvini ora fa pagare a noi il Ponte sullo Stretto!” Ma facciamo un passo indietro per spiegare cosa è successo.
"Basta, me ne vado"
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Il governatore Renato Schifani ha contestato la decisione del governo e in particolare del ministro delle Infrastrutture di finanziare l’opera prelevando 1,6 miliardi di euro dai fondi per la coesione destinati a Sicilia e Calabria. La Regione, in una nota, ha chiesto a Salvini di riconsiderare una decisione “non concordata”. “Il governo regionale della Sicilia ha sempre espresso totale disponibilità verso la realizzazione del Ponte sullo Stretto, opera che considera strategica, e per questo la giunta si era impegnata a destinare un miliardo di euro di risorse del Fsc 2021-2027, dandone tempestiva comunicazione al ministro Matteo Salvini con una nota del 18 ottobre. La decisione governativa per cui la quota di compartecipazione della Regione Sicilia debba essere invece di 1,3 miliardi di euro non è mai stata condivisa dall’esecutivo regionale” è scritto nel comunicato di dissenso emanato dalla Regione.
“L’ennesima scelta scellerata di un governo nazionale di incapaci che vuole affossare definitivamente la Sicilia. Finanziando la campagna elettorale di Salvini con i soldi per le nostre strade e per le altre indispensabili infrastrutture che ci mancano e che frenano lo sviluppo della nostra isola. Tutto ciò non solo è inaccettabile, è anche vergognoso e faremo di tutto perché ciò non avvenga. La riprogrammazione dei fondi di sviluppo e coesione deve passare delle commissioni Bilancio ed Ue dell’Ars, dove faremo le barricate”. Lo affermano il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca e il collega Luigi Sunseri, presidente della commissione Ue dell’Ars.