Peter Gomez è il direttore de ilfattoquotidiano.it e nei giorni scorsi è stato ospite in diretta tv a In Onda, su La7. Vediamo cosa ha scritto sui social e poi analizziamo il suo intervento: “Nel mio ultimo intervento a #InOnda su #LA7 ho commentato il caso Daniela Santanché.
Io continuo a sognare un paese migliore.
Per me la politica deve recuperare il valore dell’esempio.
La selezione delle classi dirigenti, come diceva Paolo Borsellino, non va demandata alla magistratura. Perché sono i partiti che debbono imparare a decidere sulla base dei fatti che possono indifferentemente essere contenuti in articoli, dichiarazioni, filmati e indagini o processi. A spingere alla scelta deve essere in ogni singolo caso la realtà.
È per esempio compatibile con un incarico istituzionale chi ha mentito ai cittadini in Parlamento? Perché in tanti altri paesi del mondo dalla Germania fino al Regno Unito o la Francia le cronache sono ricche di storie di Ministri che si sono dimessi perché hanno detto bugie pur non essendo sotto inchiesta?” scrive Gomez.
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“Soddisfazione per tutti, vittoria per chi ha deciso di decidere” Roma, 23 novembre – Il Movimento 5 Stelle (M5S) ha
Tra l’altro proprio ieri è tornata a parlare Daniela Santanchè, la quale ha affrontato anche il discorso dimissioni: Fare un passo indietro? “Non capisco per quale motivo, a oggi non ho ricevuto nessun avviso di garanzia, sono assolutamente tranquilla. Sono tante le cose da fare”. Così risponde il ministro del Turismo, Daniela Santanchè alla domanda se avesse intenzione di dimettersi, intervenendo all’assemblea di Confagricoltura.
“Alcuni giornali scrivono delle grandi bugie e per questo faremo la nostra querela e chiederemo il nostro risarcimento danni. Mio nonno mi ha insegnato a non aver paura se non fai niente di male – ha aggiunto Santanchè – Io vado avanti. Nessuno mi ha mai accusato nelle mie funzioni di ministro”. Daniela Santanché non ha la minima intenzione di dimettersi. Nonostante le nuove rivelazioni fatte da Report, la ministra del Turismo tira dritta per la sua strada. Bisognerà vedere che cosa diranno la premier Giorgia Meloni e soprattutto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Ecco invece cosa ha detto la premier Giorgia Meloni su questa vicenda: “Un avviso di garanzia non determina le dimissioni di un ministro, a maggior ragione con queste modalità” ha affermato la presidente del Consiglio in conferenza stampa a Vilnius al termine del vertice Nato. “La questione del ministro Santanchè non è invece una questione politica, nel senso che è una questione extra politica che riguarda la sua attività, il suo ruolo non di ministro -che tra l’altro sta, secondo me, svolgendo molto bene – ma una questione molto complessa che va vista nel merito. Quando il merito sarà complessivamente conosciuto” si tireranno le somme, “ma credo anche che il merito competa alle aule di tribunale non alle trasmissioni televisive”, dice Meloni in un’altra fase della conferenza.
Per Meloni, “l’anomalia nella vicenda del ministro Santanchè sta nel fatto che al ministro non viene notificata l’indagine, ma la stessa indagine viene notificata da un quotidiano nel giorno in cui il ministro Santanchè va a riferire in Aula. Io non penso che questo sia normale. Chiedo a voi se pensiate che sia normale, perché se fosse normale noi avremo un problema vero in tema di Stato di diritto. Questa è la questione che io ho posto, non è nel merito: il merito si vedrà, si valuterà quando si conoscerà nella sua complessità. Ma sul piano della procedura qualcosa non funziona e sa qual è il problema? – chiede la premier al giornalista che gli ha rivolto la domanda – Che quando qualcosa non funziona sul piano della procedura diventa anche più difficile valutare serenamente il merito. Quando la questione diventa politica, perché si ritrova su un quotidiano che peraltro diciamo proprietà di un imprenditore che secondo me non è esattamente nella posizione di fare una morale sui debiti, bé qualcosa non funziona e quindi io segnalo un problema di procedura, okay?”.