VOTA IL SONDAGGIO. A 37 anni da Chernobyl, la destra ripropone il nucleare. I 5 stelle si oppongono. Con chi stai?

PRIMA DI VOTARE IL SONDAGGIO A FINE PAGINA LEGGI L’ARTICOLO: Non è una data come le altre, quella di oggi: il 26 aprile del 1986, infatti, il reattore 4 della centrale nucleare di Chernobyl esplose causando quello che viene considerato il peggiore disastro nucleare della storia. Nel corso di un test di controllo, un errore umano provocò la fusione del nocciolo, causando una nube radioattiva che si diffuse in buona parte d’Europa nei giorni successivi.

L’energia nucleare è tutt’oggi al centro di numerose discussioni in Europa. La Francia, che aveva prima promesso che sarebbe uscita dalla produzione nucleare, è tornata sui propri passi con Macron. Ancora oggi il nucleare vale circa i due terzi della produzione nazionale francese, anche se i dati risultano in calo negli ultimi anni a causa di numerosi (e ancora irrisolti) problemi di sicurezza riscontrati nelle centrali.

In Italia la destra ripropone di tornare al nucleare: “Farò di tutto perché l’Italia investa anche nel nucleare”. A dirlo non un cittadino qualsiasi, ma il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini. “Ci sono aziende italiane che stanno costruendo centrali in giro per il mondo”, ha aggiunto.

Dure le prese di posizione da parte dei Cinque Stelle, con l’ex ministro Sergio Costa che ha scritto che su Facebook scrive: “37 anni dal disastro di Chernobyl, due referendum contro il nucleare e l’Italia è ancora possibilista sulla costruzione di una centrale”.

Agostino Santillo, vicecapogruppo M5S alla Camera, ha detto che “Il MoVimento 5 Stelle si oppone senza riserve al nucleare come mezzo di produzione dell’energia. Parliamo di un modello pericoloso, costoso e con gravi controindicazioni ambientali. Il futuro è fatto di transizione ecologica attraverso energie pulite e rinnovabili. Eppure, ancora oggi, ci sono politici come Matteo Salvini che hanno il coraggio di parlare di nuove centrali nucleari in Italia”.

Patty L’Abbate, deputata dei Cinque Stelle, rincara la dose: “Il 26 aprile di 37 anni fa il mondo assisteva al disastro nucleare di Chernobyl, il peggiore della storia, sperimentando sulla propria pelle l’impossibilità di confinare la radioattività nel tempo e nello spazio. Eppure ancora oggi c’è chi continua a pensare al nucleare come soluzione alla crisi energetica in atto. Come fa anche l’attuale Governo. È sensato che l’Italia si lanci sul nucleare, quando potrebbe far convergere intenti e risorse verso un percorso di transizione energetica meno costoso, meno impattante e con benefici per tutti, in termini economici e sociali? Assolutamente no. Il nucleare non è un’opzione economicamente e socialmente sostenibile. Ci auguriamo che il Governo impari dalla storia e si ravveda. In gioco c’è la sicurezza economica e quella dei cittadini” conclude L’Abbate.

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